Partita alla Polvese una grande operazione di riqualificazione del patrimonio architettonico, ambientale e paesaggistico. Una fitta serie di interventi di recupero delle numerose strutture preesistenti, a scopo didattico, dimostrativo e turistico. Si tratta di opere messe in campo dalla Provincia di Perugia nell’ambito del Programma di sviluppo rurale per l’Umbria 2014-2020.
Un infopoint sul pontile
Cantieri aperti dunque in più punti dell’Isola. A partire dall’area denominata ‘Zona del Borgo’, dove si sta procedendo al restauro e risanamento conservativo di due annessi agricoli e al ripristino di un terzo annesso crollato, nei pressi del pontile. Gli annessi rappresentano esempi tipici di fabbricati rurali tradizionali, realizzati in muratura mista di pietra e mattoni a pianta rettangolare. All’interno del blocco 1 sarà ricavato un infopoint generale dell’isola, mentre nel blocco 2 troveranno posto due servizi igienici per persone normodotate (divisi per sesso), e un bagno per portatori di handicap. Il progetto, del valore di 219mila euro, prevede la conservazione dei fabbricati attraverso l’esecuzione di una serie di interventi di consolidamento e restauro conservativo.
Materiale coerenti col territorio
I materiali di finitura sono stati scelti tra prodotti compatibili e coerenti, sia con la destinazione d’uso, sia con le tipologie presenti sull’isola e storicamente utilizzate, privilegiando tecniche e materiali di bio-edilizia ed edilizia sostenibile, ed il massimo riutilizzo dei materiali di recupero. Sempre in questa zona, un altro cantiere interessa l’ex essiccatoio, ridotto a poco più di un rudere. Realizzato con tutta probabilità dopo la metà del secolo scorso, si sviluppava in proseguimento ad un altro corpo in pietra già oggetto di ristrutturazione ed oggi utilizzato come cabina di trasformazione della corrente elettrica.
L’Essiccatoio
La struttura originaria dell’ex essiccatoio era realizzata con colonne in muratura di mattoni pieni, tetto a due falde probabilmente in legno e laterizio e tamponatura delle specchiature fra le colonne con una caratteristica cortina in elementi di laterizio forato, sopra uno zoccolo in pietrame che ne ha determinato peraltro la valenza storico-monumentale ed ambientale. La nuova destinazione sarà quella di stazione di ricarica per automobili elettriche. Per questo sono state previste, al suo interno due colonnine per la ricarica di quattro mezzi elettrici. Anche in questo caso si sono privilegiati tecniche e materiali di bioedilizia ed edilizia sostenibile, nonché il massimo riutilizzo dei materiali di recupero. Prevista anche la sistemazione dell’area esterna con particolare riguardo alla viabilità di accesso ed alla parte floro-vegetativa. L’importo dell’intervento è di 117mila euro.
La Fagianaia
Tra i fabbricati ‘minori’ di interesse storico c’è poi la fagianaia, un fabbricato ormai fatiscente, anch’esso oggetto di riqualificazione. È nata probabilmente per volere del Conte Vincenzo Pianciani al fine di dotare l’Isola di un vero e proprio allevamento per la riproduzione e il ripopolamento della razza da allevare anche per fini di caccia. Fu costruita al disopra del borgo in una delle zone più elevate e panoramiche dell’isola, immersa in un uliveto e a ridosso della lecceta di San Leonardo. Il progetto, del valore di circa 192mila euro, si divide in due stralci funzionali, entrambi finalizzati al recupero del manufatto a fini didattici. L’idea di fondo è realizzare un’aula 3.0, uno spazio di apprendimento flessibile, un vero e proprio laboratorio attivo di ricerca dove sarà possibile impiegare le più moderne tecnologie di comunicazione.
Piscina Porcinai
Oggetto di restauro è infine la Piscina Porcinai, il pregiato giardino di piante acquatiche, realizzato alla fine degli anni Cinquanta, su progetto del paesaggista Pietro Porcinai, uno dei maggiori architetti italiani del paesaggio, su commissione del conte Giannino Citterio. Lo specchio d’acqua necessita di un trattamento ai fini di garantire un’idonea qualità delle acque. Il progetto, finanziato per 220mila euro, prevede anche la realizzazione di un impianto di fitodepurazione e si rifà alle teorie delle biopiscine e biolaghi balneabili. Previsto anche il risanamento degli spogliatoi, bagni e locale tecnico interrati.