Cinquecento fra arresti, fermi e denunce a piede libero negli ultimi tre anni: misure eseguite da tutte le forze dell’ordine del territorio in materia di spaccio e traffico di stupefacenti. Il dato, comunicato martedì mattina dal questore di Terni Roberto Massucci, dà l’idea di quanto il fenomeno-droga sia diffuso e importante in provincia di Terni. Dei 500 coinvolti, 309 sono stati arrestati e 188 denunciati a piede libero. Si tratta di 461 uomini e 39 donne, di ogni nazionalità e in buona parte italiani. Ben 19 sono minorenni.
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«Quando la giustizia funziona»
«Intanto questi numeri – spiega il questore Massucci – sono indicativi della straordinaria capacità operativa della procura di Terni. Considerando poi che molti di questi arresti e denunce hanno avuto esiti giudiziari significativi e celeri, credo che il merito di tutto ciò sia in capo anche alla magistratura giudicante. Lo sforzo delle forze dell’ordine è sotto gli occhi di tutti: c’è una diffusione sempre più preoccupante di stupefacenti in questo territorio. Accanto alle 500 persone scoperte e fermate, c’è un mondo composto da tanti altri spacciatori che magari finora sono riusciti a farla franca. E centinaia di clienti che ogni giorno chiedono droga».
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«Fine pandemia è liberazione. Ma anche preoccupazione»
«Tutti speriamo che la pandemia finsica – osserva il questore di Terni – ma io guardo anche al momento in cui tutto tornerà più o meno come prima. I segnali di rischio non lasciano tranquilli. Sabato sera, con pochissime persone in giro per il centro di Terni, abbiamo registrato una rissa in piazza dell’Olmo con una decina di giovanissimi coinvolti e cinque denunciati. Ma le segnalazioni riguardano anche assembramenti, consumo di alcol e di droghe. Tutto ciò, ripeto, in un contesto fatto di misure comunque stringenti. Quando la gente tornerà a ripopolare il centro, da un lato avremo il piacere di un ritorno alla libertà e ossigeno per la nostra economia, dall’altro temiamo la voglia di ‘sballarsi’ che oggi è testimoniata da numeri inquietanti».
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«La situazione è difficile. Riflettere per i nostri giovani»
«A fronte di una domanda così consistente di droga – riflette Roberto Massucci – dobbiamo tutti chiederci cosa possiamo fare di più, cosa serve ai nostri ragazzi. La questura, oltre l’attività di controllo e repressione, sta portando avanti progetti nelle scuole insieme al Comune di Terni, i cui risultati si vedranno più avanti: è un investimento sulle future generazioni. Ma bisogna riflettere sui sistemi di video sorveglianza, su cui l’impegno del Comune è reale, sulle situazioni di degrado cittadino, sull’utilizzo degli spazi per la socialità dei nostri giovani, sulle politiche da attuare. I miei sono spunti di riflessione che spero tutti colgano per il bene di Terni e del suo territorio. Al momento, dopo i 500 arrestati/denunciati del triennio, non vedo un trend in dimunzione sul piano della droga. Anzi, è in preoccupante aumento».
Nevi: «Fare di più»
Sul tema interviene anche il deputato di FI, Raffaele Nevi: «I dati resi noti dal questore di Terni sulla diffusione dello spaccio di droga in città, sono allarmanti e necessitano di un’attenzione maggiore. Dalle parole del questore Massucci, durante la conferenza stampa sull’operazione antidrogra ‘Caronte’, scopriamo infatti che nell’ultimo triennio sono stati eseguitivi 500 provvedimenti tra arresti, fermi e denunce, con un trend giudicato addirittura in aumento. Tra questi provvedimenti inoltre 19 coinvolgono persone minorenni. Dalle parole del questore emerge anche il problema che rischia di generarsi alla fine della pandemia, dove l’offerta e l’elevata domanda torneranno ad incrociarsi più facilmente. Per questo credo sia fondamentale lavorare ancora di più per combattere questo problema sociale. Voglio ringraziare sia da rappresentate delle istituzioni ma soprattutto da genitore, quanto stanno facendo le Forze dell’Ordine insieme al Comune di Terni nelle scuole. È chiaro – prosegue Nevi – però che tutti dobbiamo fare di più. Informazione, prevenzione e la riduzione del danno, sono tutte forme di azione irrinunciabili. Serve uno sforzo corale di tutta la città, politica, istituzioni, forze dell’ordine, famiglie, associazioni giovanili e studentesche, associazioni sportive, parrocchie. Questa è una battaglia che si vince tutti insieme. Da parte mia non mancherò di continuare a lottare in Parlamento affinché il nuovo Governo definisca una strategia coinvolgendo chi conosce nel profondo questa piaga per arrivare a proporre soluzioni sempre più efficaci per fermare questa brutta tendenza acuita dalla pandemia».