di S.F.
Pisticci, Basilicata, siamo nel 1988 e l’allora 31enne Luigi De Canio – per un periodo continuò con il doppio ruolo – diventa il tecnico della squadra lucana in Promozione grazie alla fiducia concessagli dal presidente Gaetano Michetti. Sono trascorsi tre decenni e il trainer di Matera è uno di quelli con più panchine all’attivo nel panorama calcistico tricolore. C’è qualcuno tuttavia che, in quanto a longevità, lo supera nel campionato di serie C: si tratta di Luigi Fresco, la guida della Virtus Vecomp Verona prossimo avversario dei rossoverdi. Con una particolarità: da 36 anni è senza sosta sulla panchina della prima squadra dei veneti. Ne è anche il numero uno a livello societario. «Onorato e orgoglioso di poter affrontare De Canio e la Ternana».
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La particolarità e lo snodo umbro del 2013

La storia è già molto nota ma merita di essere raccontata visto che ora tocca alla Ternana contendere i tre punti a mister Fresco. Mai un esonero, d’altronde essendo anche il presidente è complicato che possa accadere. Dal 1982, quando aveva 21 anni, al 2018. Dalla terza categoria fino al professionismo conquistato proprio in Umbria, sul neutro di Foligno, in occasione della finale playoff della serie D vinta contro la Casertana. In Italia è raro trovare chi riesce a rimanere – il record personale di De Canio tocca quota cinque, Pisticci, in avvio di carriera – sulla stessa panchina per cinque anni, figuriamoci chi centra l’obiettivo per quasi quattro decenni. Anzi, più di 40 anni, come specifica l’orgoglioso tecnico veneto.
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Guy Roux, le giovanili e la specifica

Sono tre – parliamo di prima squadra – i tecnici europei che possono vantare un dato superiore a quello di Fresco: Guy Roux (44 anni consecutivi, Auxerre), Willie Maley (Celtic Glasgow, 43) e Jack Addenbrooke (Wolverhampton, 38). Già superati invece manager del calibro di Sir Alex Ferguson, Arsène Wenger, Valeriy Lobanovskyi, Bill Shankly, Otto Rehhagel e Giovanni Trapattoni, tra gli italiani in questa particolare graduatoria insieme a Dario Gradi (Crewe Alexandra, 24), Cesare Albè (Giana Erminio, 23), Vittorio Pozzo (Italia, 19 di fila), Enzo Bearzot (Italia, 11) e Claudio Foscarini (Cittadella, 10). Fresco tuttavia ci tiene a precisare una questione: «Si parla di stessa squadra o società? Perché è diverso, se estendiamo il discorso alle giovanili questo sarebbe la 43° stagione consecutiva. La prima gara ufficiale da tecnico con la Virtus Verona l’ho fatta nel 1976, mentre a livello di scuola calcio iniziai nel 1973 (12enne). Ma quest’ultima non la contiamo. Con i senior, in realtà, cominciai nel finale dell’annata 1981-1982 in seconda categoria, cercando di salvare la Virtus Verona dalla retrocessione». Cinque punti – due per vittoria all’epoca – in quattro partite, l’impresa non riuscì.
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I ritiri, i viaggi premio, gli sponsor e le ‘mancette’

Fresco non fa mancare nulla ai calciatori. Comunque vada, il tecnico della Virtus da più di trent’anni regala ai suoi un viaggio premio in aree tutt’altro che economiche: «Lo faccio dal 1987, a fine anno li porto all’estero e spesso oltreoceano. Barcellona, Amsterdam, Ibiza, Tenerife, L’Havana, Santiago, Fortaleza, Playa del Carmen, Thailandia, Repubblica Dominicana, ancora Cuba, Salvador de Bahia, New York, Giamaica, Israele, Buenos Aires, Rio de Janeiro, Panama e San Diego sono alcuni delle località visitate». Davvero niente male, sembra quasi che costino più i viaggi che la gestione – stipendi, trasferte ecc. – della squadra. Come funziona? «Ho una quarantina di sponsor – sottolinea Fresco – che mi danno dai 500 a diverse migliaia di euro, diciamo una ‘mancetta’, e negli ultimi anni mi sono sempre rimasti dei soldi da spendere per coprire il ritiro pre-campionato e i viaggi».
Arriva la Ternana: «Onorato. Loro tifosi amici dei nostri, peccato per l’Osservatorio». Il ricordo di Viciani

I ragazzi di Fresco hanno già sorpreso il Südtirol tra le mura amiche e vogliono ripetersi – specie dopo il ko di Trieste – anche con i rossoverdi: «De Canio? Penso sia il tecnico più quotato che abbia mai incrociato, seppur abbia affrontato Attilio Tesser con il Pordenone. Un orgoglio e una situazione che mi onora poter affrontare la Ternana: i loro tifosi sono amici dei nostri e sarà ancora più bello». Tuttavia il 57enne non sapeva del provvedimento ufficializzato – serve la fidelity card – dall’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive lo scorso mercoledì: «Pazzesco. Una volta tanto che ci sono tifoserie amiche si vanno a creare degli ostacoli». Poi spunta il tecnico con il recordman di presenze sulla panchina delle ‘Fere’, tirato in ballo dallo stesso Fresco: «Un ricordo che ho della Ternana riguarda lui e il primo esempio di ‘tiqui-taca’, il famoso gioco corto di Corrado Viciani». In bocca al lupo al veronese per il raggiungimento – a lungo termine – dell’obiettivo e al lucano per centrare la prima vittoria in campionato. Anche e soprattutto per evitare che l’ambiente si ‘scaldi’ troppo per il digiuno di vittorie.