di S.F.

Vicenza, Latina, Virtus Entella, Carpi, Frosinone, Pro Vercelli, Livorno, Perugia, Avellino e ancora Virtus Entella. Nove squadre per dieci k.o. inferti alla Ternana davanti al pubblico amico da gennaio a dicembre 2015, in match di campionato: la scadente prestazione offerta contro la Virtus Lanciano ha messo fine ad un anno solare tremendo per i rossoverdi al ‘Liberati’, il primo della storia della società di via Aleardi terminato in doppia cifra di sconfitte. Un record poco invidiabile e che cancella il precedente che resisteva dal 1950.

10/21 La Ternana ha messo fine al proprio 2015 interno con uno score di otto vittorie, dieci sconfitte e appena tre pareggi (Perugia, Cagliari, Virtus Lanciano): vale a dire che i ragazzi di Tesser prima, Toscano e Breda poi hanno concluso l’anno con il 47.6% di stop. E se a livello puramente numerico è un record negativo assoluto, non lo è altrettanto in termini percentuali: nel 1931 (7 su 11, quattro delle quali a tavolino, 63%), 1936 (3 su 6, 50%) e 1950 (9 su 17, 52.9%) si registrarono annate ancor più nefaste per il pubblico di fede rossoverde. In nove dei ventuno incontri disputati le ‘Fere’ inoltre non sono andate a segno.

La media punti Era realmente c0mplicato riuscire a far peggio del 2014 e infatti così non è stato, seppur per questione di un punto: 27 quelli collezionati nel 2015 per una media di 1.285, contro l’1.25 realizzato – 6 vittorie, 7 pareggi, 7 sconfitte – dai rossoverdi lo scorso anno. Quello del 2015 rimane tuttavia il 5° dato più basso della storia delle ‘Fere’: meno bene nel percorso casalingo solamente nel 2006 (venti punti in diciotto incontri, media 1.11), 1936 (cinque punti su sei match), 1931 (dodici in undici gare) e, appunto, 2014.
I derby A rendere ancora più ‘sventurato’ – solo per il risultato, coreografie invece all’altezza – il 2015 rossoverde al ‘Liberati’ le straregionali del 18 aprile e del 24 ottobre: non era mai accaduto che la Ternana allo stesso tempo non segnasse e non vincesse due o più derby di campionato casalinghi (1990, 1987, 1971, 1966, 1958, 1956, 1949, 1947) disputati in un anno solare.

Spettatori in calo Evidente l’odierno distacco tra gran parte della piazza e la squadra, quantomeno analizzando l’affluenza. Il punto più basso lo si è raggiunto nell’affermazione sul Vicenza con i 2 mila e 843 spettatori presenti, una quantità che non si presentava – Ternana-Avellino 0-2, 2 mila e 766 tifosi – dal maggio 2006, nella stagione che culminò nella retrocessione. In generale nelle dieci gare del girone d’andata 2015/2016 i supporter sugli spalti del ‘Liberati’ sono stati 45 mila e 100, per una media di 4 mila e 510 a partita: nonostante il derby disputato tra le mura amiche, c’è comunque un calo del 5.3% rispetto al 2014 (media 4 mila e 766). La forbice si allarga se il dato è confrontato rispetto all’annata che ha segnato il ritorno nel torneo cadetto: nel girone d’andata 2012/2013 furono infatti 62 mila e 443 i tifosi (undici match, media 5 mila e 676), il 20% in più rispetto agli attuali. La Ternana ha perso pubblico anno per anno ed il trend non è mutato.

La nota positiva è che, a dispetto di un biennio disastroso nel rendimento casalingo, la Ternana lotta ancora in serie B grazie al più che buon cammino esterno. Il problema è che da quest’anno la «una salvezza raggiunta con fatica nelle ultime giornate» non basta più e, anzi, il mirino si è spostato ufficialmente verso la parte sinistra della classifica. E per farlo serve un ulteriore cambio di passo al ‘Liberati’, perché Breda già è riuscito – 13 punti in 8 gare casalinghe, oltre 1,5 per match – a migliorare uno score ‘tragico’ tra le mura amiche. Con il Trapani dell’ex capitano Lito Fazio, sabato 16 gennaio, le prime risposte. Nel mezzo però c’è la trasferta di Brescia e la finestra invernale del calciomercato, senza dimenticare i provvedimenti promessi da Simone Longarini.