Lavori pubblici a Terni: «Notevoli difficoltà per tre situazioni. Ora cambio di rotta»

Codice degli appalti, Pnrr e superbonus nel ‘mirino’ dell’assessore Maggi. Lo stato dell’arte e la macchina ‘tappabuche’ da 149 mila euro

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Il nuovo codice degli appalti, il Pnrr e il superbonus al 110%. Sono i tre elementi principali tirati in ballo dall’assessore ai lavori pubblici del Comune di Terni, Giovanni Maggi, per dare delucidazioni sulle problematiche legate alle opere in sviluppo in città (sotto lo schema integrale consegnato alla stampa). Non le uniche. Sul project per la pubblica illuminazione e stadio-clinica scriviamo a parte.

PNRR TERNI, PRIMI PLAYGROUND APERTI

Oltre un’ora per fare il punto della situazione sulla mole di lavoro riguardanti le opere pubbliche in città che, giocoforza, sono costantemente al centro dell’attenzione dei cittadini. «Ci sono tre situazioni – ha esordito Maggi – che hanno comportato difficoltà. A partire dall’entrata in vigore del nuovo codice degli appalti nel 2023, è stato un elemento di complicazione per la gestione tecnica ed amministrativa. Poi il ‘colpo di coda’ del superbonus 110%, ha influito pesantemente per gli aumenti del prezzo dei materiali e le richieste. Chiaro che per le imprese è più appetibile il privato». Di mezzo anche il Piano nazionale di ripresa e resilienza: «Aggravio delle procedure, sono terribili per il Pnrr. Uno stress continuo, ma abbiamo fatto fronte nonostante l’organico sia diminuito a causa dei pensionamenti. Non è facile». Maggi ci ha poi tenuto a sottolineare che i «tempi di esecuzione dipendono anche dalle condizioni atmosferiche e le varianti servono a far fronte agli imprevisti; sono elementi naturali e un buon Rup è quello che sa gestire al meglio le difficoltà. Meglio tardare di qualche mese e fare bene il lavoro piuttosto che essere pedanti e rispettare la norma in maniera pedissequa senza poi migliorare l’opera. C’è attenzione eccessiva della stampa su questo». Poi si è entrati nel dettaglio.

PNRR TERNI, ALTRO AMIANTO AL VERDI: ULTERIORE AFFIDAMENTO

Poteva mancare un cenno al passato? «Non è una critica, ma c’è stata una corsa al finanziamento – il riferimento al pre Bandecchi – e ciò non ha consentito di fare progetti approfonditi e compartecipati. Si è fatto ricorso all’appalto integrato e ciò sconta notevoli difficoltà quando si fa la gestione dell’appalto, i nostri tecnici sono impegnati in un’attenta disamina. Il lavoro è aumentato a dismisura e molte opere purtroppo sono incomplete», ha puntualizzato. «Siamo costretti ad intervenire di nuovo come per il camposcuola (non erano state previste le attrezzature), l’Ovidio Laureti, il Di Vittorio (focus spogliatoi) e, di recente, la biblioteca comunale. Tante difficoltà. Il dover tappare buchi operativi del passato ha limitato le nostre scelte politiche, dobbiamo far fronte al principio della continuità amministrativa». Solo ‘sberle’ ai predecessori? Negativo. «Il progetto per piazzale Senio è bellissimo, anche i playground. Ma altri elementi ci condizionano». Poi la spiegazione sul lungo elenco delle attività terminate ed in itinere (nelle foto postate a fianco). «I nostri uffici non sono stati fermi e il carico di lavoro attuale è estremo». Messa in risalto anche la differenza di fondi stanziati per le pavimentazioni.

COSPEA, IL SOPRALLUOGO DEL SETTEMBRE 2021

Corridore e Maggi

In arrivo un bel po’ di cambiamenti a Cesi nell’ambito del Pnrr: «A breve sarà stravolta, è nostra intenzione essere presenti con un punto di ascolto per seguire le problematiche delle imprese e dei cittadini. I disagi saranno inevitabili, ma i sacrifici sono necessari. L’importante è che le cose vengano fatte», ha aggiunto Maggi. Con lui anche il vicesindaco Riccardo Corridore: «C’è stato un cambio di rotta, discontinuità nel metodo, nell’approccio e nell’analisi dei problemi. Far partire progetti che hanno criticità non serve a nulla, siamo dovuti intervenire in molte situazioni per tale motivo. In precedenza c’era un po’ di pressapochismo e noi non abbiamo attivato nuovi mutui perché la situazione debitoria del Comune era gravissima. Ora sono stati usati soldi che giacevano ‘abbandonati’ nel bilancio, ci siamo ottimizzati. Le strade erano in condizioni disastrose, c’è stato un cambio metodologico anche in questo caso». Il 55enne avvocato è soddisfatto in particolar modo per una questione, la macchina ‘tappabuche’ da 149 mila euro: «L’atto va in giunta giovedì, ringrazio Giorgini e Nannurelli per l’individuazione del macchinario. Sarà operativo da settembre, è il primo Comune che lo acquista. Dopo l’assestamento di bilancio assumeremo altri sei operai. In questo modo avremo una squadra di 14 operai in tutto. Il costo? Mezzo ottenuto con scontistica con la mia interlocuzione e alla fine dell’anno gran parte dei problemi verranno risolti». Tra qualche mese il check. «Ora si gestisce la cosa pubblica in modo scientifico, abbiamo rintracciato 15 milioni nelle maglie dei bilanci».

Corridore, Nannurelli e Giorgini

Inevitabile cenno sul teatro Verdi: «Gestiamo un progetto – le parole di Corridore – che non condividiamo per obiettivi e rapporto con la vittà. Speriamo che arrivi la soprintendenza e blocchi tutto. Cospea? Si realizzerà il sottopasso, ci vorrà qualche mese in più ma si farà. La ditta ha sollevato eccezioni ed è in corso l’escussione della fidejussione. Perché per 18 anni non se ne è parlato?». Poi ha ripreso la parola Maggi: «Sul Verde aspettiamo a breve la gru e non ci sono varianti approvate per ora. Ogni giorno esce qualcosa di nuovo, non do la colpa ai tecnici». Amianto in primis. Per il sottopasso di via Aroldi i lavori sono ripresi lunedì dopo l’attesa per la maturazione del cemento, per il parco di Cardeto è in arrivo la ‘barriera’ nel lato di viale Borzacchini. Breve cenno anche al nodo PalaTerni e le sedute: «La gestione compete a Salini, noi possiamo solo sollecitate. Lui non è sciocco. C’è stata una gestione sommaria del contratto originario, io non avrei mai firmato quella convenzione. Ora non abbiamo armi giuridiche per modificarla, deve essere consensuale».

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