Libri: Antonio Romanelli presenta ‘Una rosa per Reginaldo’

Di origini narnesi, l’autore vive oggi a Viterbo. Un romanzo storico che affonda le proprie radici nel Medioevo

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Lo scrittore di origini narnesi Antonio Romanelli, presenta il prossimo 1° aprile – ore 16.30 sala delle biblioteche del Ce.Di.Do, in piazza San Lorenzo 6/A a Viterbo – il suo libro intitolato ‘Una rosa per Reginaldo’.

Sinossi

Quando Ser Reginaldo, cavaliere di Narnia, di ritorno da una sanguinosa crociata in Terra Santa giunge finalmente nel suo paese natìo, trova ad attenderlo un’amara sorpresa: sua moglie e sua figlia sono state aggredite da alcuni banditi e ora la prima giace nel suo letto in punto di morte, della seconda non c’è traccia, forse rapita dagli stessi predoni. Il cavaliere, fuori di sé dalla rabbia e dal dolore, non trova altra consolazione se non quella di rinnegare Dio, apparentemente indifferente alle disgrazie di chi, come lui, l’ha servito per due anni, e gettarsi a capofitto alla ricerca della figlia scomparsa. Sulle sue tracce giungerà a Viterbo, dove una fanciulla di nome Rosa gira scalza per le vie della città predicando la parola di Dio. L’incontro con la giovane scuoterà l’animo del cavaliere, ormai inaridito dal dolore e dal cinismo, e darà una svolta significativa alla sua ricerca. Sullo sfondo delle lotte fratricide tra Guelfi e Ghibellini, in un mondo popolato da uomini sanguinari e senza scrupoli. ‘Una Rosa per Reginaldo’ racconta la lotta interiore di un uomo che cammina sul filo sottile tra bene e male, inconsapevole di essere un piccolo ma importante tassello nel grande disegno che lo sovrasta.

L’autore

Antonio Romanelli è nato a Terni nel 1959. Si è diplomato perito elettrotecnico, anche se avrebbe preferito uno studio classico, ma in quel momento per motivi economici, essendo orfano di padre dalla tenera età e con la mamma che provvedeva alla famiglia lavorando in una mensa aziendale, ha scelto suo malgrado una scuola che lo preparasse al lavoro. Lasciato l’Esercito per poter aiutare la famiglia e vegliare sulla sorella minore, ha svolto molti lavori: dal manovale, all’elettricista, al riparatore dei distributori automatici di caffè. Narni, la città dove viveva, non offriva all’epoca molte opportunità di impiego e allora si trasferì a Viterbo dove trovò lavoro come tecnico presso un’azienda di fotocopiatrici e registratori di cassa. Mette su famiglia e nel tempo libero si è sempre dedicato a rievocazioni medioevali, scrivendo testi per teatro da strada e sceneggiati per cortometraggi medioevali. Il Medioevo è stata la sua passione fin da ragazzo, come pure la scrittura, che ha trovato il suo sbocco in questa sua prima opera edita.


Antonio Romanelli

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