Liverani e Avenatti, l’azzardo che paga

Ternana, il tecnico boccia l’uruguaiano e pone le basi per il successo di Vicenza: mossa ‘rischiosa’ e vincente. Eguagliato Benito Carbone in undici giornate

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di S.F.

Felipe Avenatti con Danilo Pagni

Il capocannoniere della squadra, il giocatore che ha segnato le reti salvezza delle annate recenti – a Modena nel maggio 2015 e Como nello stesso mese del 2016 – e una delle punte di diamante della squadra insieme a Falletti, da un paio di stagioni. Sostituito nella sfida più decisiva degli ultimi anni, in uno scontro diretto esterno da vincere e sul punteggio di 0-0, a tre minuti dal termine del primo tempo: Fabio Liverani sorprende tutti e al ‘Menti’ indovina una mossa tanto impronosticabile – anche a gara in corso, nonostante il rendimento dell’uruguaiano – quanto vincente per il ‘sogno’ di via Aleardi, ovvero la permanenza nel torneo cadetto. Il 41enne romano azzarda, trova la chiave giusta e in appena undici giornate eguaglia lo score di Benito Carbone: tutto in ballo non solo per i playout, ma anche per la salvezza diretta e Simone Longarini ritenta la carta dei biglietti a un euro per chiamare a raccolta la tifoseria.

LA PARTITA: SORPASSO SUI BIANCOROSSI, SALVEZZA DIRETTA A TIRO

Fabio Liverani

Liverani ‘netto’ come Breda Alla terz’ultima gara con la maglia rossoverde Avenatti ha rivissuto (lo stesso avvenne, ma per infortunio, in Ternana-Virtus Entella del marzo 2015), suo malgrado, la stessa scena che andò in atto l’8 dicembre 2015 ad Ascoli: anche in quella circostanza, nel ‘derby’ con l’Ascoli, l’uruguaiano fu sostituito – tecnico Roberto Breda – per scelta tecnica prima del riposo. E per gli stessi motivi, ovviamente: il 24enne di Montevideo, al di là del colpo di testa bloccato da Vigorito, non è mai entrato in partita né tantomeno ha messo in campo quella garra, usando un termine ben conosciuto da Avenatti, richiesta per una sfida di tale rilevanza. Errori banali in controllo, movimenti sbagliati e una certa lentezza nelle decisioni di gioco hanno caratterizzato i suoi 42 minuti in terra veneta, costringendo (senza dimenticare le non perfette condizioni fisiche) Liverani all’inattesa e sorprendente – ma non troppo considerata la scadente prestazione – decisione: il romano non ha atteso nemmeno il rientro negli spogliatoi, segno di una bocciatura tanto netta quanto ‘rischiosa’ per l’economia dell’incontro. Un azzardo che ha ben pagato.

Il cambio passo Un ‘taglio’ – chiaro che non ci sono controprove, magari la Ternana avrebbe vinto anche con il numero 20 sul terreno di gioco – che ha posto le basi per il successo nella ripresa, dove Pettinari ha fatto più o meno tutto ciò che era venuto a mancare nella prima frazione: buona protezione palla – fondamentale nella parte conclusiva -, tentativi pericolosi verso lo specchio della porta e scambi costruttivi con i compagni, perché oltre alla rifinitura per il gol di Falletti l’ex Crotone ha creato anche per Palombi. In definitiva una prova maiuscola che vale il riscatto per i tre mesi precedenti, tutt’altro che brillanti da parte del romano. Per Avenatti – eloquente la perplessità al momento del cambio – ci sarà la possibilità di rifarsi nei 180 minuti più recuperi del suo quadriennio da ‘Fera’.

Falletti

Falletti e il tiro da lontano Non stava andando troppo bene nemmeno il match del 10 rossoverde. Poi un paio di metri a disposizione per stoppare la palla, prendere la mira e calciare da lontano: un tiro di rara potenza e precisione – chiedere ai tifosi del Perugia su cosa sia capace a fare con il destro – che lancia i rossoverdi in uno scenario descritto come «quasi impossibile» dallo stesso Liverani non più di due mesi fa. E invece si balla fino in fondo per un semplice motivo.

Liverani eguaglia Carbone Venti punti per entrambi. Con una ‘leggera’ differenza: l’ex manager della Ternana li ha ottenuti in ventidue giornate, il 41enne romano in undici. Rendimento straordinario dunque, l’unico utile per far sì che in via Aleardi si possa ancora sperare di mantenere la categoria e non affondare in Lega Pro con tutte le problematiche del caso. Normalità, logica – modulo, posizionamento dei giocatori, comunicazione – e ‘coraggio’ con il messaggio per Avenatti: la missione di Liverani prosegue nel migliore dei modi.

Simone Longarini ci riprova per l’atto finale, biglietti a 1 euro

La richiesta finale L’amministratore unico ci riprova a questo punto. Ultima gara interna stagionale contro – salvo clamorosi avvenimenti da qui al termine – la trionfatrice del campionato, ovviamente da vincere : biglietti a 1 euro come era successo nella prima parte del girone di ritorno, con risultati pessimi. D’altronde basta vedere i numeri per capire il fallimento su questo fronte: media spettatori ferma a 3.713 (sopra i 4 mila solo con Cittadella, Pisa, Perugia e Latina, sotto i 3 mila con Avellino, Brescia, Cesena, Virtus Entella, Novara, Pro Vercelli, Trapani e Vicenza), in calo del 4% rispetto al 2015-2016 (3.877). La sensazione tuttavia è che ora i supporter rossoverdi possano rispondere con un ‘sì’ considerato il contesto e la rinascita dall’arrivo di Liverani. Intanto la formazione di Semplici non va oltre lo 0-0 con la Pro Vercelli domenica pomeriggio e si giocherà la chance di promozione aritmetica proprio al ‘Liberati’.

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