Un atto di accusa in piena regola, è quello del Movimento 5 Stelle e in particolare del consigliere regionale Thomas De Luca nei confronti dell’amministrazione comunale di Terni in merito alle vicende dell’impianto Bioter, il cosiddetto ‘secondo inceneritore’ di Terni. Venerdì mattina in conferenza stampa De Luca ha affermato che «il Comune sapeva tutto da mesi circa la volontà dell’azienda di riavviare l’impianto e gli interventi in atto. Il 12 gennaio aveva anche convocato un tavolo tecnico sull’argomento».

«Abbiamo acquisito tutti gli atti ufficiali – ha detto De Luca – da cui emerge chiaramente che il Comune di Terni era ampiamente a conoscenza delle vicende dell’inceneritore Bioter. Nonostante ciò, ha tenuto all’oscuro la città. Non solo: quando lo scorso 13 gennaio abbiamo segnalato con un comunicato quanto osservato da tanti cittadini, ovvero l’emissione di fumi dall’impianto, l’amministrazione comunale ha reagito con sgomento e stupore, addirittura recandosi presso l’inceneritore Bioter e accusandoci di aver causato un allarme sociale e di aver affermato falsità. Ebbene – ha proseguito il consigliere regionale del M5s – per il giorno precedente, 12 gennaio, il Comune aveva già convocato un tavolo tecnico con Regione ed enti competenti (poi tenutosi il 18 gennaio, ndR) per analizzare le comunicazioni giunte dall’azienda. Comunicazioni che dal 29 giugno in poi si sono ripetute con regolarità, relative anche a lavori di manutenzione finalizzati al riavvio dell’impianto. Anche lo scorso 29 dicembre la Bioter ha comunicato al sindaco Stefano Bandecchi che ‘nell’ambito delle attività preliminari all’avvio, verranno effettuate operazioni di soffiatura del generatore di vapore con emissioni in atmosfera di vapore ed eventi sonori’. Azione chiaramente finalizzata al riavvio dell’impianto. Peraltro – ha aggiunto De Luca – gli uffici regionali chiedono all’azienda di adeguarsi alle Bat (le migliori tecniche disponibili, ndR) ed è un approccio che condividiamo e che è stato reso possibile dalla nostra azione, così come il riesame dell’Aia (autorizzazione integrata ambientale, ndR)».
Poi il dato politico, secondo il M5s: «Il 14 gennaio, due giorni dopo la convocazione del tavolo tecnico da parte del Comune, il vice sindaco di Terni Riccardo Corridore ci ha tacciati di essere mistificatori, sciacalli politici, di stare nel mio caso in Regione solo per prendere l’indennità. Il punto è che noi facciamo i fatti mentre gli altri abbaiano. E questa aggressività verbale, oggi sempre più marcata, è stata usata per nascondere i fatti: chi fa certe affermazioni, non ha la dignità di uomo. Corridore dovrebbe scusarsi con la città e dimettersi. Più in generale, come possono accettare Governo e Prefetto che le opposizioni, in questo territorio, vengano trattate in modo anticostituzionale? Spero che alla manifestazione di sabato (convocata dal centrosinistra cittadino, ore 17.30 piazza della Repubblica ndR) ci sia tutta la città che non si riconosce nel sindaco Bandecchi e nella sua amministrazione.
Parole a cui si sono aggiunte quelle del consigliere comunale pentastellato Claudio Fiorelli: «Siamo stati spesso tacciati di essere incompetenti, ‘novellini’, siamo stati colpiti da attacchi personali volti a screditarci. E noi ogni volta abbiamo risposto con i fatti, con lo studio degli argomenti. Al Comune di Terni sono passati appena 8 mesi dal voto e già contiamo risse, aggressioni verbali, un clima insostenibile. Questa situazione rischia di degenerare ulteriormente: dov’è il Prefetto?». Luca Simonetti (M5s Terni) ha affermato che «Thomas De Luca ha ricevuto offese gravissime, con una continuità disarmante, che non hanno precedenti. Qui più si strilla e aggredisce e meno ci sono contenuti politici. Nessuno ha paura, sia chiaro, ma esorto le autorità, il ministro dell’Interno, il sottosegretario Prisco, il prefetto Bruno a porre la massima attenzione sulla situazione di Terni. Ogni volta che un consigliere entra in Comune, non sa se verrà insultato, aggredito, offeso. La città è commissariata e le cose non possono andare avanti così».
La replica: «Bioter ricorre al Tar contro il Comune. Questo dimostra da che parte stiamo»
A stretto giro arriva la replica dell’amministrazione comunale al M5S per voce delle consigliere di Alternativa Popolare, Maria Elena Gambini e Federica Mengaroni: «Le mistificazioni strumentali di quel che resta del M5S vengono sbugiardate facilmente. E vengono smascherate proprio dal comportamento della Bioter: è notizia di queste ore – affermano le due esponenti di AP – che i titolari dell’inceneritore hanno presentato ricorso al Tar proprio contro i rigorosi atti trasmessi loro dal sindaco Bandecchi. In questi anni il M5S ha raccontato balle su chiunque, ma qui trova un muro, perché questa è l’unica giunta comunale che, in un quarto di secolo, abbia imposto la chiusura di un inceneritore. Sarebbe invece interessante capire perché il M5S, a palazzo Cesaroni, non si sia mai espresso sull’incredibile allungamento al 2038 dell’Autorizzazione integrata ambientale dell’inceneritore Acea, un fatto avvenuto nel marzo 2022, proprio durante la legislatura regionale corrente, vicenda per la quale si registra un silenzio assordante da parte dei nostri Torquemada. Al contrario – proseguono Gambini e Mengaroni – interpretare interlocuzioni formali imposte dalla legge per altro, facendo larvatamente intendere che questa maggioranza sia dalla parte degli inquinatori, equivale non soltanto a scambiare lucciole per lanterne, ma a ribaltare scientemente la verità come platealmente dimostrato proprio dal ricorso al Tar di Bioter contro il Comune di Terni».
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