Marzo ‘di fuoco’ nel Ternano: denunciate 7 persone per gli incendi

Nella maggior parte dei casi i roghi sono partiti dalla bruciatura di residui di potature o di vegetazione infestante

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Sette persone denunciate per incendi colposi, boschivi e non: questo il bilancio dell’attività investigativa svolta nel primo trimestre del 2022 dai reparti operativi del gruppo carabinieri forestali di Terni, che comprende 11 stazioni e il nucleo investigativo di polizia ambientale, agroalimentare e forestale. Fra gennaio e marzo 2022 sono stati 19 gli incendi in provincia di Terni – 16 dei quali scoppiati nei 10 giorni compresi fra il 18 ed il 28 marzo – per circa 6 ettari di verde andato ‘in fumo’. Numeri preoccupanti se si considera che sempre nei primi tre mesi del 2021 si era verificato un solo incendio boschivo di circa 3 mila metri quadrati.

Le cause dei roghi

«La siccità, in particolare degli ultimi due mesi – spiegano i carabinieri forestali del Ternano – ha favorito lo sviluppo di numerosi incendi, causati quasi sempre da errate abitudini o imprudenze da parte dei responsabili». In 6 casi su 7 – nei territori comunali di Ficulle, Amelia, Montecchio, Ferentillo, Stroncone e Penna in Teverina – le fiamme si sono propagate da fuochi accesi per ripulire il terreno dai residui vegetali prodotti dalle operazioni di potatura di oliveti (in un caso di un castagneto da frutto) o dalla vegetazione infestante presente sulle scarpate, mentre un episodio è attribuibile all’uso imprudente di una saldatrice per lavori domestici. I responsabili degli incendi sono stati denunciati all’autorità giudiziaria per il reato di incendio boschivo o incendio generico colposo, punibile con la reclusione da 1 a 5 anni.

Un grande rischio

«Non è mai inutile evidenziare – prosegue l’Arma forestale – come sia profondamente sbagliato e pericoloso ricorrere alla bruciatura dei residui vegetali, soprattutto in concomitanza di vegetazione particolarmente secca, con temperature medie elevate e presenza di vento. In questi casi anche un piccolo fuoco può in breve tempo sfuggire ad ogni controllo e svilupparsi in un vero e proprio incendio, con quello che ne consegue».

Il ‘metodo delle evidenze fisiche’

L’individuazione dei responsabili, da parte del personale delle stazioni carabinieri forestali di Terni, Allerona, Amelia, Montecchio e Ferentillo, è avvenuta mediante l’applicazione di moderne e qualificate tecniche investigative (‘metodo delle evidenze fisiche’), note ormai da anni e che consentono in molti casi di determinare, con metodo scientifico, il punto di origine dell’incendio e le sue cause, fornendo elementi di prova nelle investigazioni, a partire da un’analisi attenta dell’area bruciata, della sua forma e dalla ricerca di alcune ‘tracce’ che le fiamme lasciano su piante, terreno, rocce ed oggetti, che possono indirizzare gli investigatori verso l’area di innesco.

Cosa dicono le norme

Oltre all’attività investigativa, finalizzata alla repressione dei reati di incendio boschivo e non, sia colposo che doloso, un importante compito delle stazioni carabinieri forestali è la perimetrazione dell’area percorsa dal fuoco con dispositivo Gps, con rilevamento di tutti i dati statistici relativi alle superfici boscate, non boscate, specie presenti, tipologia di incendio, causa, durata operazioni di spegnimento. Dati che confluiscono in un applicativo specifico in dotazione ai reparti e che formano un patrimonio prezioso ai fini statici, nonché per l’applicazione, da parte dei comuni interessati, dei vincoli previsti dalla legge 353 del 2000 sulle aree boscate percorse dal fuoco (tra cui il divieto di esercitare la caccia e il pascolo per 10 anni e il divieto, introdotto recentemente, di raccolta di frutti del sottobosco per 3 anni).

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