Nessun esame scritto ma un ‘maxi orale’ che, nella maggior parte dei casi, potrebbe partire da un testo redatto dallo studente su un argomento concordato, legato alle materie di indirizzo dell’istituto. Questa la possibile struttura, in sintesi, dell’esame di maturita 2020/2021 che, a partire dalla seconda metà di giugno, interesserà gli studenti del quinto anno delle scuole superiori italiane. Ad anticiparne i contenuti è La Repubblica in un articolo di Corrado Zunino.
Tornano non ammissioni e bocciature
Con la Dad ormai strutturale, causa Covid, la decisione del ministero sarebbe quella di ripristinare le ‘non ammissioni’ – sarà richiesto un giudizio ‘complessivamente positivo’ agli scrutini – e quindi le eventuali bocciature dopo l’esame. Sul voto finale dello studente peseranno il suo curriculum riferito agli ultimi tre anni e che comprende, oltre ad andamento e frequenza (in presenza e a distanza), anche tutta una serie di attività, comprese quelle ‘extra scolastiche’. Sarà questa la valutazione di base, compresa fra 60 e 100, su cui si innesterà il ‘maxi orale’ previsto.
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Il ‘maxi orale’
Circa quest’ultimo passaggio – l’orale – che rappresenta il fulcro dell’esame di maturità 2020/2021, la relazione scritta dello studente, preparata a casae concordata sulle tematiche scelte, rappresenterà l’abbrivio per ‘rompere il ghiaccio’ di fronte ad una commissione presieduta da un esterno e composta da tutti docenti interni. Ripristinata, in ottica maturità, anche l’alternanza scuola-lavoro che molti ragazzi stanno ancora completando. Entro l’inizio di febbraio, la struttura dell’esame finale verrà ufficializzata dal ministro Lucia Azzolina.