La attendono in piazza IV Novembre con un comitato d’accoglienza. Ci sono gli anfitrioni della destra perugina e umbra, i candidati al consiglio regionale e numerosi simpatizzanti oltre a una ventina fra giornalisti e cameraman che attendono la Meloni per dichiarazioni in ottica umbra ma anche e soprattutto in ottica nazionale.

Salvini, Tesei e Squarta
La prima domanda è su Salvini, vero deus ex machina di questa campagna elettorale: il ‘capitano’ fa notizia quando c’è e incombe quando non c’è nelle iniziative elettorali di destra e di sinistra. Alla Meloni chiedono se questo ipeepresenzialismo non la infastidisca, lei nicchia («Sta facendo campagna elettorale») ma poi, rispondendo a precisa domanda, incalza su quella che è la sua battaglia: «Il ticket Tesei-Squarta magari non c’è ma è chiaro che il vice della Tesei sarà un rappresentante del secondo partito e quindi di Fratelli d’Italia e quindi Marco Squarta». È la risposta al ticket Fora-Bianconi proposto a sinistra e lei si dice sicura che alla fine andrà proprio così: che quindi vincerà il centrodestra e che Fratelli d’Italia sarà secondo partito, sopravanzando Forza Italia dietro quella Lega che tutti danno in pole position.
Zaffini conta i figli
Dentro, la Meloni viene accolta dalle note dell’inno nazionale, scortata da Emanuele Prisco. Saluta tutti i candidati, Squarta in primis, poi va in bagno. Intanto arriva Donatella Tesei, per le due ci sono mazzi di fiori. La candidata presidente è trafelata, la Meloni la rincuora: «Ho un po’ di esperienza, so che è dura». Poi la parola passa a Zaffini, che da ottimo affabulatore tiene alta la tensione del racconto, presenta uno a uno i candidati e quando arriva a De Vincenzi sottolinea: «Fra le qualità, ce n’è una che non è citata nel curriculum e cioè che ha nove figli». E qui comincia il siparietto sui figli di ciascun candidato. Si chiude con Fiorini, che è ex leghista, è dipendente Ast (dove hanno appena messo in cassa integrazione centinaia di operai) eppure vanta 4 figli.