Un albanese รจ stato arrestato per spaccio dalla compagnia di Spoleto nellโambito dellโoperazione โMissing Blondeโ. L’uomo eraย sfuggito alla cattura martedรฌ notte. Durante il blitz, scattato alle quattro di martedรฌ scorso e coordinato dal comando provinciale di Perugia, sessanta carabinieri avevano dato contestualmente esecuzione a undici misure cautelari nei territori di Spoleto e Assisi, individuando e traendo in arresto gli indagati.
Il blitz ha consentito di stroncare le fila di una solida organizzazione dedita al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, che operava nel territorio umbro in generale, e in particolare nello spoletino. Qui lโassociazione dedita allโimportazione e allo spaccio di cocaina aveva ottenuto nel tempo il quasi totale monopolio del narcotraffico locale. Venerdรฌ pomeriggio gli investigatori del Nucleo operativo e radiomobile, dopo incessanti ricerche, hanno chiuso finalmente il cerchio, traendo in arresto il dodicesimo indagato.
ย Grossa partita di cocaina dallโOlanda Tra le accuse mosse allโuomo vi รจ quella di aver partecipato attivamente e unitamente ad altri tre soggetti, allโimportazione di una grossa partita di cocaina proveniente dallโOlanda. Per conto del sodalizio nel 2014 avrebbe partecipato infatti alla consegna del denaro necessario per far arrivare lo stupefacente dallโestero via Milano. Sempre tramite lโausilio di un intermediario residente in Lombardia, si sarebbe poi attivato per far giungere la partita di cocaina in questo centro.
Lโesito dellโoperazione รจ stato ottenuto dai militari del Nucleo operativo aliquota operativa della compagnia, a seguito dellโattivitร investigativa convenzionalmente denominata Missing Blonde, coordinata dalla D.D.A. di Perugia. A seguito della complessa indagine le risultanze probatorie sono passate al vaglio del pubblico ministero, che ha chiesto ed ottenuto, il 15 giugno, tredici ordinanze di custodia cautelare, di cui nove in carcere e quattro agli arresti domiciliare, per capi e gregari dellโassociazione. ย Nove di essi sono di origine albanese da tempo radicati nel territorio umbro, mentre gli italiani, per due dei quali รจ stato disposto lโaccompagnamento in carcere, sono tutti residenti a Spoleto.
โMissing Blondeโ Lโindagine portata avanti dal maggio 2013, prendeva le mosse dai servizi di osservazione effettuati dai militari e finalizzati a monitorare alcuni acquirenti di sostanza stupefacente del tipo cocaina, individuati dalla polizia giudiziaria allโinizio del 2013. Utilizzando sia i metodi investigativi tradizionali, che lโausilio dellโattivitร tecnica, la polizia giudiziaria operante monitora inizialmente due soggetti di origine albanese. ร subito evidente che i correi hanno un collaudato giro di spaccio e che cooptanonelle fila della loro organizzazione anche assuntori italiani in qualitร di โcavalliโ. In particolare nei primi mesi del 2013 i due sodali contattano soggetti italiani verso i quali vantano crediti per la cessione di sostanza stupefacente, con la finalitร di rismerciare unโingente partita di cocaina che รจ nella loro disponibilitร .
La droga arrivava a Milano consente quasi subito di individuare e monitorare i promotori di una complessa organizzazione che faceva arrivare la cocaina dalla Svizzera e dallโOlanda via Milano per poi riversarla sul mercato locale. Nonostante sia evidente lo spessore delinquenziale dei soggetti, che ricorrono a numerosi accorgimenti per eludere le forze dellโordine, quali il ricorso sistematico a schede telefoniche intestate a uomini di paglia, il contesto investigativo si amplia e consente di attribuire il ruolo di capi dellโorganizzazione ai sodali K.G. e S.D., attivi sia nel reperire lo stupefacente, anche importandolo dallโestero, sia nel coordinare gli altricorrei, dediti al successivo smistamento.
Indagine partita nel 2013 Un primo importante riscontro investigativo si ottiene nel settembre 2013, quando gli investigatori traggono in arresto in flagranza di reato, S.S., soggetto di origine albanese da tempo radicato a Spoleto, per detenzione ai fini di spaccio di 45 grammi di cocaina, facente parte di una partita piรน grande appena giunta nella disponibilitร del sodalizio. In particolare lโuomo, dopo aver preso accordi con i correi, li raggiunge nellโassisano e rientra ย Spoleto con la propria โfettaโ destinata allโimmediato smercio in loco. Il quadro investigativo si amplia in breve tempo, consentendo di ricostruire il programma criminoso del sodalizio che, attraverso lโacquisto della partita, il taglio delle singole dosi, e lo spaccio diretto o affidato ai vari pusher, consentiva di ottenere il quasi totale monopolio del mercato spoletino.
Coinvolta anche una spoletina Tra i partecipanti interessante รจ il ruolo di una spoletina, moglie del citato S.S., che coadiuva strettamente il marito nellโattivitร di detenzione, confezionamento, spaccio e occultamento dello stupefacente e, dopo lโarresto del coniuge, si dedica al recupero dei crediti vantati nei confronti di numerosi acquirenti. Lโattivitร di polizia giudiziaria registra una serie di riscontri nel corso dei mesi dai quali si evince che lo stupefacente รจ destinato ad essere ceduto a numerosi acquirenti ed utilizzatori attraverso un ramificato sistema piramidale che vede al vertice cinque cittadini albanesi.
Gli acquirenti italiani e stranieri, a loro volta, con comportamenti attivi e di stabile partecipazione, esplicano lโattivitร di rivenditori al dettaglio della sostanza verso i numerosi utilizzatori finali. I pusher pagano ai promotori la sostanza in maniera dilazionata nel tempo o addirittura dopo averla โpiazzataโ sul mercato, a dimostrazione di un rapporto fiduciario stabile e consolidato, attraverso il quale โcapiโ e โgaloppiniโ contribuiscono, nel rispetto dei ruoli operativi e della gerarchia, alla realizzazione del comune scopo criminoso. Unโorganizzazione raffinata, per cui il reato contestato รจ quello di associazione finalizzata allโacquisto, importazione, commercio, distribuzione e cessione di sostanza stupefacente. Chiaramente distinti anche i ruoli ricoperti dai sodali: in particolare S.D., K.G., S.X., T.G. E S.S., tutti di nazionalitร albanese, possono ritenersi i veri e propri promotori con il compito di reperire lo stupefacente, immetterlo nel mercato spoletino e umbro in generale, reclutare pusher, spartire lo stupefacente e riscuotere il ricavato del traffico di droga.
Lโassociazione si occupa di tutto Dalle questioni logistiche riguardanti il luogo di preparazione e taglio dello stupefacente, al calcolo dei potenziali guadagni, fino alla redistribuzione dei ricavi effettivi. Ad uno degli organizzatori รจ affidato addirittura il compito di reperire per tutti le schede telefoniche โpuliteโ per poter effettuare lโattivitร delittuosa, mediante utenze intestate a soggetti terzi, con la finalitร evidente di impedire il controllo mediante attivitร tecnica da parte delle forze dellโordine. Gli otto partecipanti contribuiscono in modo attivo e consapevole a realizzare gli interessi dellโorganizzazione, spacciando in prima persona la partita loro affidata, e ricevuta dai sodali โin conto venditaโe recuperando i crediti vantati dallโassociazione, dagli assuntori finali. Giร nellโestate del 2013 i militari verificano le modalitร di approvvigionamento, ricostruendo un viaggio in Olanda finalizzato al pagamento di una partita di cocaina, per la quale i sodali avevano piazzato 10.000 euro a testa. Attraverso un intermediario residente nel milanese la droga doveva giungere in territorio italiano tramite abili corrieri retribuiti con 1.500 euro a viaggio.
Gli estenuanti servizi di osservazione fatti dai militari consentono altresรฌ di individuare taluni luoghi di occultamento dello stupefacente. In zona agreste, allโinterno della boscaglia gli uomini del Nucleo operativo recuperano un barattolo di vetro con 5 grammi di cocaina giร suddivisa in dosi e un bilancino di precisione, occultati nel tronco di un albero. Ciรฒ consente di avvalorare lโipotesi investigativa per la quale i sodali consegnano la sostanza, preventivamente occultata, ai vari pusher reclutati nellโattivitร di spaccio, fornendo loro cinque/dieci grammi alla volta destinati ai consumatori finali. Particolarmente attivo tra gli affiliati allโorganizzazione si รจ rivelato un uomo, giร noto per numerosi precedenti di polizia per spaccio di stupefacenti. Lo stesso, appena terminata la misura cautelare degli arresti domiciliari, contatta subito i sodali per offrire i propri servigi e rimettersi in affari. Particolarmente accorto nellโadottare cautele finalizzate ad eludere i controlli da parte delle forze dellโordine, mette a disposizione dei capi dellโorganizzazione la propria โesperienza professionaleโ per tagliare quanto piรน possibile la sostanza con il fine di incrementare i guadagni dellโassociazione. Numerose le cessioni individuate e cristallizzate dagli operanti ai consumatori finali, spesso acquirenti abituali ai quali poi viene presentato il conto, con pressanti richieste di denaro da parte del pusher, che recupera facilmente il credito grazie alla carica intimidatoria derivante dal far parte di unโorganizzazione.