di Alessio Zenone
Presidente associazione ‘San Valentino’ – Terni
Quello di Spoleto è l’unico mitreo rinvenuto in Umbria da archeologi. Quasi un secolo e mezzo fa, nel 1877, alle spalle della meravigliosa villa Redenta a Spoleto, proprio lungo il percorso della via Flaminia, fuori dalla porta San Gregorio, nella località un tempo conosciuta come i Casini o anche come Campo San Gregorio, il marchese Filippo Marignoli, senatore del Regno, incaricò il professore ed archeologo Fabio Gori di riportare alla luce un mitreo.
A Spoleto questo tempio dedicato al dio Mitra, quel dio che ha tante similitudini con il nostro Cristo, quella divinità che veniva festeggiata il 25 dicembre, era un unicum non solo per il territorio del ducato, ma anche per tutta l’Umbria. Chiaramente non è l’unico mitreo in Umbria, solo che è difficile trovare questi luoghi di culto, che solitamente erano all’interno di ambienti sotterranei con accessi piccoli e nascosti. Ci sono testimonianze e prove di mitrei sull’importante via Flaminia in ogni dove; presto sarà pubblicato un mio trattato su questo argomento, sicuramente a Carsulae ce n’è uno, sotto la basilica di San Valentino ce n’è un altro, come anche in altre zone del ternano.
Cosa succede però? Perchè dopo la scoperta questo luogo perde di importanza? Anche i suoi affreschi, le sue pareti colorate ed alcuni altri eventuali reperti che possono essere al suo interno, vanno persi. La professoressa Giovanna Bastianelli Moscati prova a ridonare un po’ di importanza e splendore a questo luogo e nel 2007 fa uno studio approfondito sull’argomento, mettendo al centro di tutto proprio il mitreo di Spoleto (LINK). Sfortunatamente il mitreo era già in uno stato di completo abbandono quasi 20 anni fa. Come si può vedere dalla foto in bianco e nero riportata nel trattato.
Ho fatto un sopralluogo qualche giorno fa e in via Buozzi a Spoleto, tra i civici 26 e 28 (questo è il luogo in cui è stato rinvenuto il mitreo), oggi la situazione è tragica. Un groviglio di erbacce, arbusti, rovi, qualche pietra antica, quasi una discarica a cielo aperto. Si intravede nella fitta ed incolta vegetazione un accesso. Ho provato a vedere su Google Street View cosa aveva visto il veicolo della società con quartier generale a Mountain View in California e, malauguratamente, i risultati non sono stati molto più confortanti. In una foto del luglio 2022 si scorge un accesso ad una costruzione in mezzo ad una rigogliosa ed incolta boscaglia.
Nelle altre date disponibili, su Google Street View peggiora ulteriormente, l’accesso al plurisecolare Mitreo è utilizzato come posteggio auto. Mi chiedo a questo punto: perché questo stato di abbandono? È possibile che nella ricca e turistica città del Festival dei Due Mondi, un sito archeologico così importante possa essere trascurato in questa maniera? È possibile che negligenza ed incuria possano prendere il sopravvento a tal punto? Spero che qualcuno faccia qualcosa, mi fa male il cuore pensando che quello che un tempo era stato un tempio dedito al dio Sole, giaccia così abbandonato tra erbacce invasive, rovi ed arbusti.
Spero che anche quello che è sotto la basilica di San Valentino, a Terni, sia riaperto e sia reso visitabile. Come presidente di un’organizzazione di volontariato, l’associazione San Valentino, non riesco a sopportare questa estrema situazione di trascuratezza ed invito gli enti preposti ad intervenire urgentemente.