Danilo Petrucci nelle ultime sei gare non è mai andato oltre il 7° posto, finendo addirittura fuori dalla top ten in due occasioni. Male, ma c’è ancora modo di rimediare e ottenere – non era di certo l’obiettivo di inizio stagione considerando la concorrenza – quel 3° posto diventato possibile grazie alla più che buona prima parte di mondiale MotoGp: il 9 della Ducati, 29 anni da compiere il prossimo 24 ottobre, ci crede ancora nonostante il recupero di Álex Rins e Maverick Viñales. Ne ha parlato giovedì sera al Festival dello sport di Trento, al quale ha partecipato in compagnia del compagno di team Andrea Dovizioso.
L’essere isolati e il terzo posto
Giappone, Australia, Malesia e Spagna. Cento punti a disposizione per tentare il sorpasso sui due iberici che lo precedono (alle spalle ci sono Rossi e Quartararo). Si parte dal Twin Ring di Motegi, circuito che ha dato soddisfazioni (3° posto 2017 in Pramac) in passato al ternano: «Mi piacerebbe finire tra i primi tre nell’anno di debutto con la moto ufficiale Ducati, avendo ottenuto una vittoria e dei podi; è un obiettivo che mi son posto ed è possibile, chiaro che ci sono concorrenti molto forti adesso. Voglio dare tutto me stesso per provare a prendere la medaglia», le parole a La Gazzetta dello sport. Breve accenno al supporto dei tifosi: «Quando hai l’occasione di essere a contatto con gli appassionati è bello, per sentire l’affetto. A noi non capita spesso perché siamo sempre un po’ isolati». Non resta che attendere il 20 ottobre per vedere se Petrux potrà davvero ambire a riprendersi la 3° piazza, distante cinque lunghezze al momento.