Oltre al quadro pneumologico, il virus SARS-CoV-2 coinvolge diversi apparati e sistemi tra cui quello nervoso periferico e centrale. Non a caso si parla di patologia neurologica Covid-19-relata o neuro-Covid, che può avere varie manifestazioni cliniche tramite meccanismi di danno diretto, immunologico e trombotico-emorragico. Anche nellāazienda ospedaliera ‘Santa Maria’ di Terni sono stati ricoverati pazienti che rientrano nella definizione di neuro-Covid e la situazione ĆØ stata analizzata da Stefano Caproni, dirigente medico della struttura di neurologia e stroke unit diretta da Carlo Colosimo, evidenziando dati in netta controtendenza con quanto accaduto in molti altri centri, soprattutto nel nord Italia, che sono giĆ stati oggetto anche di una pubblicazione su una rivista internazionale (Caproni et al, Acta Neurol Belg 2020, pubblicato il 18/07/2020 https://rdcu.be/b5Gvz).
«Stessi numeri di prima»
Quello che emerge dallāanalisi ĆØ che a differenza della maggior parte delle patologie sistemiche o specialistiche, che hanno presentato una significativa riduzione di incidenza durante la pandemia, negli ultimi tre mesi la patologia cerebrovascolare acuta, in particolare lāictus ischemico, nell’ambito del bacino di utenza dellāazienda ospedaliera ‘Santa Maria’ di Terni, ha mantenuto numeri in linea con la media del medesimo periodo degli ultimi anni in termini di casi e di procedure terapeutiche della fase acuta dellāictus. Ā«Questo poichĆ© verosimilmente – spiega il dottor Caproni -, oltre al potenziale ruolo del SARS-CoV-2 nei meccanismi trombotici, la modifica dello stile di vita non ha ridotto il rischio cerebrovascolare nella popolazione generaleĀ».
Il lavoro ĆØ proseguito anche nell’emergenza
Ā«Nella neurologia di Terni – continua lo specialista – abbiamo seguito e trattato una decina di pazienti ricoverati per Covid-19 con successivo sviluppo di neuropatia legata ad alterazioni immunitarie, oppure complicati da una grave encefalopatia vascolare ischemica a probabile genesi vasculitica, legata cioĆØ ad infiammazione dei piccoli vasi arteriosi. Due pazienti sono inoltre stati trattati con trombolisi endovenosa o trombectomia meccanica, per ictus ischemico in fase acuta: uno risultato positivo al tampone per SARS-CoV-2 e un altro con un grave quadro respiratorio Covid-19 e contemporanea insorgenza di patologia ischemica cerebrale e cardiaca. In sostanza la rete ictus afferente all’ospedale di Terni, che comprende il territorio della parte meridionale della nostra regione, ha continuato a funzionare regolarmente anche durante il picco della pandemiaĀ».
Obiettivo
La struttura complessa di neurologia del ‘Santa Maria’ ĆØ integrata nellāambito di studi multicentrici nazionali ed internazionali volti a creare un registro adeguato ad unāampia casistica di neuro-Covid e si propone di fronteggiare lāattuale e futura sfida rappresentata dalla gestione della patologia neurologica acuta in corso di SARS-CoV-2 o da esso causata, individuando il percorso più adatto per questi pazienti.