Non un caso, visto che di occasioni per fare festa e mascherarsi anche fuori dalla scuola ce ne sono, ma comunque un disappunto che viene portato all’attenzione dei media da alcuni genitori. «Perchè si poteva agire diversamente. A maggior ragione visto che in una sede distaccata, afferente ad un altro istituto comprensivo ma dove è ospitata una nostra sezione, ci sono bambini che possono mascherarsi ed altri, quelli della ‘Marconi’, no».
In sostanza, l’istituto comprensivo ‘Marconi’ di Terni, attraverso apposita circolare, ha vietato ai propri alunni di ogni ordine e grado di mascherarsi in occasione del ‘martedì grasso’, giorno conclusivo del carnevale. Un divieto che non riguarda solo i ‘classici’ coriandoli, stelle filanti, scherzi e così via. Ma proprio le maschere. E la cosa non è andata giù ad alcuni genitori.
«Informalmente – spiegano – sono state avanzate motivazioni di diverso tipo per tale decisione. Ma, come nella stragrande maggioranza delle scuole cittadine, secondo noi si poteva fare una circolare in cui si chiedeva magari di rispettare alcune indicazioni, non proprio regole, per permettere ai bambini di mascherarsi».
Ma perché il disappunto? «Perché è un’occasione di spensieratezza che, a nostro giudizio, poteva essere gestita come tale. Ogni scuola decide per sé, certamente, ma pensare che in altre si festeggia, pur nelle regole, con le stesse insegnanti pronte a indossare qualcosa di simpatica, e da noi no, lascia un po’ di amarezza».