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Norcia e la Civitas appenninica lanciano la loro candidatura a Capitale europea della cultura 2033. L’ufficializzazione è avvenuta sabato 1° marzo, nell’ambito della 61° edizione di Nero Norcia.
Presenti Giuliano Boccanera (sindaco di Norcia), Marco Fioravanti (sindaco di Ascoli Piceno e presidente Anci Marche), Andrea Sisti (sindaco di Spoleto, in rappresentanza dei Comuni dell’Umbria), Camilla Laureti (europarlamentare), Stefania Proietti (presidente della Regione Umbria), Chiara Biondi (assessore alla cultura della Regione Marche), Marilena Rossi (consigliere regionale dell’Abruzzo), Federico Gori (presidente Anci Umbria), Guido Castelli (commissario straordinario alla ricostruzione sisma 2016), Giulio De Rita (Censis), Maurizio Cecconi (direttore artistico del progetto di candidatura), Edoardo Alesse (rettore dell’Università degli Studi de L’Aquila e presidente dell’associazione Hamu), Andrea Spaterna (presidente del Parco nazionale dei Monti Sibillini), Fabio Renzi (segretario generale Fondazione Symbola), monsignor Renato Boccardo (arcivescovo di Spoleto-Norcia) ed Emanuele Prisco, (sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno).
La candidatura ‘Norcia e la Civitas appenninica: terra di cambiamento, crocevia di tradizioni e innovazione’ – spiega una nota – «parte dalla realtà di un territorio che ha saputo rialzarsi dopo la devastazione del terremoto del 2016 ed è accompagnata da un forte impegno collettivo. Ne sono sostenitori cittadini, istituzioni, nove università in sinergia con realtà imprenditoriali locali, centri di ricerca e studio del territorio, con l’obiettivo di sviluppo di una prospettiva interregionale di crescita, sostenibilità, sicurezza e connettività. La Civitas appenninica è formata dal 138 comuni di Abruzzo Marche, Umbria e anche 15 del Lazio che fanno parte nel cratere del sisma del 2016».
«Un obiettivo straordinario per Norcia e per tutte le comunità del cratere – ha commentato il sindaco di Norcia Giuliano Boccanera –. Raggiungere questo obiettivo sarà un volano fortissimo per il rilancio della nostra economia, perché la cultura è anche economia. Noi abbiamo radici, tradizioni, borghi bellissimi, santi straordinari come san Benedetto, patrono principale d’Europa: tutti questi elementi ci porteranno a raggiungere l’obiettivo».