di Giovanni Cardarello
In un’epoca in cui le poche fonti di introito per un ente locale sono le tasse e le multe, è assolutamente necessario ingegnarsi per trovarne di nuove e certe. Ed è esattamente quello che ha fatto il Comune di Orvieto, creando un nuovo onere di concessione. Una scelta solo all’apparenza singolare ma di discreto impatto sulle casse dell’ente e, al tempo stesso, un modo per tenere in ordine le proprie strade e, magari, anche per aprire una nuova strada (letteralmente) per i comuni con caratteristiche simili. Ma vediamo di cosa si tratta.

Come riporta il quotidiano ‘Il Messaggero-Umbria‘, nella seduta del 22 aprile il consiglio comunale di Orvieto ha approvato all’unanimità «il regolamento per la concessione e l’utilizzo di strade per test automobilistici e prove rally in genere». L’atto è composto da otto articoli e regola in modo certo «le modalità della richiesta, le condizioni, le prescrizioni e gli oneri, anche economici, per l’utilizzo delle strade comunali nonché gli obblighi e gli impegni degli organizzatori e degli utilizzatori delle strade».
L’atto parte da una constatazione semplice, ovvero che il tracciato della cronoscalata della Castellana e la strada di Corbara sono molto richieste da singoli piloti e scuderie. Il tutto per preparare al meglio gli appuntamenti motoristici che li vedono in gara. «In passato – spiega a Il Messaggero il vice sindaco e assessore alla viabilità Stefano Spagnoli, il fautore del regolamento – chiunque organizzava questo tipo di attività non faceva altro che darne comunicazione attraverso una domanda alla polizia Locale dalla quale veniva poi concessa l’autorizzazione».
Ma da ora in poi cambia tutto in quanto il soggetto interessato, sia esso pilota o scuderia, dovrà sottostare ad un iter chiaro, ad un regolamento preciso e a costi certi. In particolare, spiega ancora Spagnoli, saranno verificate le concomitanze, la gestione della sicurezza (totalmente a carico del privato) e il ripristino del tracciato. Il tutto ad un costo di 300 euro per mezza giornata e 600 euro per una giornata intera, più una polizza fidejussoria a copertura degli eventuali danni.
«Non vogliamo ‘affittare’ le strade – spiega ancora Spagnoli a Il Messaggero – ma dar loro un valore, una quota che in parte ci risarcisca dell’eventuale disagio creato dalla chiusura per l’effettuazione delle attività motoristiche in questione, che comunque portano anche turismo sportivo alla città». Da segnalare che il regolamento è stato votato all’unanimità da tutto il consiglio comunale, quindi opposizione compresa, segno certo di una scelta logica e sostenibile. Quasi l’uovo di Colombo.