Ospedale di Terni: nasce il ‘polo urologico’

Al primo piano le strutture dirette da Mearini e Luzzi. La riorganizzazione prevede anche la riunificazione del dipartimento materno infantile

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All’ospedale Santa Maria di Terni è stato istituito il ‘polo urologico’, primo passo verso la revisione logistica e organizzativa basata sull’articolazione dell’assistenza e delle risorse per intensità di cura e complessità assistenziale, che ha riunito al 1° piano, in un unico spazio e con un unico modello organizzativo, la struttura interaziendale universitaria di chirurgia urologica minivasiva diretta da Ettore Mearini e la struttura ospedaliera di urologia diretta da Luzio Luzzi.

ospedale-santa-maria-terni-polo-urologico-mearini-luzzi-5-ottobre-2016L’obiettivo «L’unificazione delle due strutture – spiega Sandro Fratini, direttore sanitario dell’azienda ospedaliera di Terni – ha comportato un accorpamento logistico delle aree di degenza e la contestuale condivisione di un protocollo organizzativo che prevede una programmazione degli interventi chirurgici in base alla complessità assistenziale e, in generale, ottimizza le attività del personale medico e infermieristico dei due reparti».

Il polo urologico dispone di 32 posti letto condivisi dalle due strutture in base al livello di intensità di cura: 20 posti letto sono dedicati alla degenza ordinaria e all’alta complessità clinico-assistenziale e 12 al day e week surgery, per interventi programmati su pazienti che possono essere dimessi entro il venerdì. A questi si aggiungono fra i 2 e i 4 posti letti riservati all’Obi (osservazione breve intensiva) urologica per quei pazienti che, pur non necessitando di ricovero, devono essere tenuti sotto temporanea osservazione (fino a 24-36 ore).

«Superare le inefficienze» «In altre parole – aggiunge direttore generale Maurizio Dal Maso – in una logica di percorso clinico e diagnostico-terapeutico orizzontale o trasversale, ci stiamo avviando a ridisegnare i percorsi assistenziali e i processi, superando la rigida organizzazione per unità operative, che spesso si rivela non funzionale alle esigenze dei pazienti, non efficiente dal punto di vista produttivo, con riferimento alle sale operatorie e alle aree di degenza, e non sempre adatta a garantire la massima qualità e sicurezza. Il prossimo passo – aggiunge Dal Maso – riguarderà la riunificazione del dipartimento materno-infantile, che sarà completato presumibilmente entro la fine dell’anno».

Pediatria e Tin Spostata l’urologia al 1° piano, stanno ora partendo i lavori per trasferire la pediatria e la Tin (terapia intensiva neonatale) al terzo piano, adiacente alla struttura di ostetricia e ginecologia e al blocco parto. La riunificazione del dipartimento materno infantile garantirà in particolare una gestione ottimale delle urgenze pediatriche e aprirà a sua volta la strada per l’accorpamento dell’area chirurgica al 1° piano.

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