Pendolari sfiniti. A San Liberato studenti a piedi. Lo sfogo: «Roma-Terni quasi 2 ore e 30’»

Lunedì mattina treno soppresso, già tanti i ritardi. Nel pomeriggio nuovo calvario per i pendolari in partenza da Roma

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Ancora disagi sulla linea ferroviaria Terni-Orte, a causa dei lavori tra Terni e Foligno. A farne le spese in termini di disagi sono anche gli studenti di San Liberato, frazione di Narni, che possono contare su un solo treno diretto nella città dell’acciaio di prima mattina. Treno spesso in ritardo – riferiscono -, tanto da costringerli ad entrare a scuola quando la campanella è già suonata, e che lunedì è stato addirittura soppresso.

«TRASPORTO PUBBLICO LOCALE NEL CAOS»

Esasperazione

«Il regionale che passa nella nostra stazione – spiega un genitore segnalando esasperato i disagi a UmbriaOn – ha posticipato l’orario di partenza, mentre quello di arrivo è slittato solo di un paio di minuti. Fin qui niente da obiettare se non fosse per il fatto che il convoglio (si viaggia su un solo binario) è sempre in ritardo e quindi gli studenti sono costretti ad arrivare a scuola a lezione già iniziata. Questa mattina addirittura (lunedì, ndr) dopo aver atteso invano, è stato comunicato che il treno era soppresso. I ragazzi si sono ritrovati letteralmente in mezzo alla strada e sono stati costretti ad usufruire dell’autobus della linea extraurbana di Busitalia che e’ arrivato nel capoluogo alle 8:40. I ragazzi oltre ad essere entrati a scuola alla seconda ora hanno anche rischiato di prendere una multa perchè sprovvisti di biglietto, avendo preso il mezzo all’ultimo momento».

TRENI, CAOS TRA TERNI E ROMA

Trenitalia nel mirino

Il dito è ovviamente puntato contro Trenitalia. «La direzione regionale da quanto appreso dai giornali – continua il genitore – non ha alcuna intenzione di mettere a disposizione dei bus sostitutivi per chi viene dalla nostra zona ‘sia per i maggiori tempi di viaggio sia per la necessità di ulteriore trasbordo’. Siamo veramente stufi di questo ennesimo disastro di Trenitalia che prende decisioni senza considerare che essendo un servizio pubblico dovrebbe garantire almeno le prestazioni essenziali per i propri utenti. Siamo ancora più indignati per il fatto che a settembre ci viene fatto pagare anticipatamente un abbonamento per l’intero anno scolastico di quasi 400 euro e poi ci lascia a piedi, anzi ci costringe a trovare altre soluzioni che comportano ulteriori spese».

MATTINATE DI PASSIONE PER I PENDOLARI

Gli altri disagi

Intanto altri disagi lungo la linea vengono segnalati lunedì pomeriggio, complice anche un guasto a Capena: il regionale in partenza da Roma Termini alle 15.46 (ex 15.58) è partito in orario per poi fermarsi in entrata a Roma Tiburtina per 25 minuti. Il treno è poi arrivato a Orte alle 17.06 e ripartito dallo scalo laziale solo alle 17.41, dovendo dare la precedenza a un altro treno, a causa del binario unico tra Orte e Terni. È quindi arrivato a destinazione alle 18.05, con 72 minuti di ritardo.

Lo sfogo della pendolare dopo un altro lunedì ‘tragico’

Intanto una pendolare ternana – Caterina Fabrizi – si sfoga con umbriaOn sulla situazione vissuta ogni giorno. Di seguito la sua lettera inviata lunedì pomeriggio alla nostra redazione: «Sono una pendolare ternana costretta a vivere, insieme a molti colleghi, lo scempio quotidiano legato al nostro spostamento Terni-Roma e viceversa. Anzitutto – spiega – volevo ringraziarvi a nome di noi tutti circa le modalità e la costanza con cui ci state ‘dando voce’ senza spegnere i riflettori su ciò che sta diventando davvero insostenibile. Venendo ai fatti. Oggi, lunedì 20 maggio, ennesima situazione di disagio lungo la tratta. Partiti con il treno delle 15.46 da Roma Termini, chiediamo se il guasto a ‘Capena’, che aveva interessato nelle ore precedenti la linea, ci avrebbe interessati. La risposta è stata ‘assolutamente no, si è risolto’. Fiduciosi ci sediamo ed inizia l’ennesima odissea. Treno fermo venticinque minuti tra Roma Termini e Roma Tiburtina senza ovviamente una spiegazione da parte del personale di bordo. Si faceva insistente solo una vocina registrata che invitava i passeggeri a non scendere poiché il treno ‘era fermo in un punto non autorizzato alla discesa’. Alle 16.10 approdiamo a Roma Tiburtina, tutti convinti che ci avrebbero instradato in linea lenta (linea convenzionale come amano chiamarla loro). Ed invece, ci stupiscono. Andiamo in direttissima. Ignari che la patata bollente doveva ancora arrivare. Ad Orte, arrivati alle 17.10 circa, rimaniamo fermi. Inchiodati. Dopo diversi nostri solleciti, l’annuncio. Il treno è fermo in attesa del transito di altri treni. Ripartiremo tra circa venti minuti. Boati, sussulti, sospiri, richiesta di spiegazioni… arrivate dopo diverse insistenze. Ci si guarda tra pendolari. Ci si ‘racconta’ e si cerca una consolazione vicendevole. Ma in realtà nessuno riesce a trovarla perché anche oggi, ancora una volta, tutti noi abbiamo dovuto posticipare o cancellare un impegno, rimodulare un’organizzazione, scusarci con qualcuno. Perché dalle 15.46, orario di partenza, siamo arrivati a Terni esattanente alle ore 18.10 (per non parlare di chi doveva proseguire per Spoleto, Foligno, Perugia etc.). La situazione è davvero drammatica, estenuante, raccapricciante. Ed il 7 giugno, data presunta di fine lavori, è davvero tanto, troppo lontana. E non che i problemi poi siano solo per via dei lavori. Ps. Abbiamo saputo ora che anche i fruitori del 17.02 hanno avuto difficoltà. Il treno, senza nessun preavviso, è stato fatto partire da Roma Tiburtina anziché da Roma Termini. Ed ancora: treno in partenza da Roma Termini delle 19.02, cancellato. Il treno delle 19.16 per Viterbo ci porterà fino ad Orte e lì ‘dovrebbe’ attenderci un altro treno fino a Terni. Siamo stanchi: qualcuno ci metta la faccia».

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