di Alessandro De Maria
Biancaneve è il primo lungometraggio animato della storia. Una pietra miliare della cinematografia che ha segnato la nascita dell’impero Disney e che, come tanti altri lungometraggi, sta andando incontro all’inevitabile remake che lo trasformerà (l’uscita nelle sale è attesa per il 2024, ndr) in un action movie con attori reali. Chiaramente ci sarà qualche cambiamento: Biancaneve non è più così bianca e i sette nani sono stati sostituiti da sette creature magiche di tutte le altezze, colori e taglie. Cosa spoilerata da un leak fotografico che Disney prima tenta di smentire e poi finisce per confermare. Di nano ne è rimasto solo uno perché, come sottolinea Peter Dinklage, non si può parlare di progresso e poi raccontare la storia di sette nani che vivono in una caverna.
Dinklage ha interpretato Tyrion Lannister nella serie ‘Game of Thrones’: un personaggio odiato dalla sua stessa famiglia, chiamato ‘il folletto’ o ‘mostro’, politicamente poco corretto ma che ha portato all’attore una notevole quantità di soldi e fama. Allora perché lui sì e gli altri no? Questo si sono chiesti gli altri attori affetti da nanismo che sono insorti contro Dinklage (pare che la decisione di togliere i nani sia stata fatta proprio in seguito alle sue dichiarazioni) accusandolo, non a torto, di aver tolto sei posti di lavoro ad attori che di opportunità non ne hanno poi così tante. Tra l’altro un attore che riesce a essere scelto per una parte del genere ha il piano pensione assicurato.
Così era iniziata la polemica di Biancaneve, una polemica che poteva anche essere dettata da interessi commerciali: dopotutto, molti sono stati i cambiamenti fatti ai remake dei film Disney proprio perché la polemica è un’ottima pubblicità. Questo fino a che non è iniziato il tour di promozione e la protagonista del film (Rachel Zegler) ha deciso di inimicarsi tutto il pubblico menomando seriamente il film e la sua carriera.
Ricordiamo che Biancaneve è tratto da una fiaba dei fratelli Grimm del 1812 ed è incentrato sulla storia d’amore dell’omonima principessa che, prima di veder coronato il suo sogno, deve fuggire dalla matrigna malvagia la quale non prende benissimo l’avanzare del tempo, tanto da voler accoppare la figliastra. Dopo un soggiorno spesato dai nani, un’esperienza di premorte e il decesso della matrigna cattiva, viene svegliata dal bacio del principe si sposa e vive felice e contenta. Ma procediamo con le dichiarazioni della Zegler nelle interviste di promozione del film.
Zegler: «Il cartone originale è uscito nel 1937 ed evidentemente c’è un grande focus sulla storia d’amore con un ragazzo che la stalkerizza letteralmente… bizzarro! Questa volta non l’abbiamo fatto». Intervistatrice: «Quindi nessun principe o un tipo differente di principe?». Zegler: «Abbiamo avuto un approccio differente a quella che, sono sicura, un sacco di gente vedrà come una storia d’amore solo perché abbiamo assunto un ragazzo nel film: Andrew Burnap. È una di quelle cose dove ognuno avrà la sua idea di come sarà ma non è per niente incentrato sulla storia d’amore, cosa che è veramente meravigliosa, e se troverà l’amore lungo la strada è qualcosa che vedremo quando uscirà il film. Tutte le scene di Andrew (il principe) potrebbero essere tagliate, chi lo sa: è Hollywood, baby». Intervistatore: «Avete detto (rivolgendosi a Zegler e Gadot) che porterete un taglio moderno alla storia: cosa intendevate?». Zegler: «Intendevo che non è più il 1937 e abbiamo scritto una Biancaneve che…». Gadot: «…non sarà salvata dal principe…». Zegler: «…sì, non sarà salvata dal principe e non sognerà il vero amore. Sognerà di diventare la leader che sa di poter diventare e la leader che suo padre gli ha detto che sarebbe potuta essere se fosse stata impavida, giusta, coraggiosa e onesta. È una incredibile storia in cui i giovani di ogni luogo si possono rivedere».
Chiaramente queste dichiarazioni non hanno risuonato molto con il pubblico, ormai stanco di vedere le storie con cui è cresciuto stravolte e al servizio di un messaggio politico. «Volete raccontare un’altra storia? Chiamatela in un altro modo e scrivetela da zero!»: questo pare essere il sentimento popolare. Perché non si possono avere più storie sulla ricerca dell’amore, poi? Perché il principe è uno stalker? Ricordiamo che le scintille tra Biancaneve e il principe ci sono dai primi cinque minuti di film quando si scambiano un bacio per interposta persona tramite una colomba (non c’erano ancora le norme anti-Covid) e che lui l’aveva cercata in lungo e in largo quando era scomparsa. Comunque ciò che ha infastidito di più il pubblico è stato il tono dell’attrice: chi è questo ‘noi’ usato con evidente senso di superiorità? Chi sei tu per sminuire un capolavoro del cinema d’animazione e perché potreste tagliare tutte le parti del principe azzurro perché non serve? Atteggiamento molto in contrasto con quello della Gadot che si dichiara onorata di intepretare la matrigna cattiva. Comunque queste dichiarazioni hanno avuto, per la Zegler, lo sgradevole effetto collaterale di accendere l’interesse sdegnato del pubblico (e quello sdegnato non è mai un buon interesse) che l’ha portata sotto la lente d’ingrandimento. E cosa è venuto fuori? Che pare abbia mentito per avere la parte…
Vediamo le sue dichiarazioni in un’intrervista con Jimmy Kimmel. Kimmel: «…è una bella cosa di cui fare parte» (parlando di Biancaneve). Zegler: «Incredibile!». Kimmel: «Adesso non potrai più andare a Disneyland, sei mai stata all’attrazione di Biancaneve a Disneyland?». Zegler: «Mi fermano per le foto ogni volta che sono in fila per quell’attrazione… sono una grande fan di Disney, sono cresciuta nei parchi Disney, i miei genitori mi ci portavano ogni estate. È una parte della mia infanzia è una delle mie cose preferite…». Ma queste sono le dichiarazioni che rilascia ad Entrertainmetn Weeklyd qualche tempo dopo: Zegler: «…avrei fatto a gomitate con chiunque per avere la parte […]. Ero spaventata dal cartone originale, penso di averlo guardato una volta e poi non lo ho mai più rivisto. Sono seria, l’ho guardato e dopo sono andata una volta sulla giostra chiamata Snowwhite scary adventures, non sembra qualcosa che piacerebbe a un bambino piccolo, mi ha terrorizzata! Ho rivisto Biancaneve per la prima volta dopo sedici o diciassette anni mentre stavo partecipando a questo film».
Va da sé che sé stai promuovendo un film, certi commenti e certe bugie sarebbe il caso di evitarle o almeno di non farsi ‘sgamare’ appena dopo che hai incassato l’assegno. In più avere un protagonista a cui non piace la storia d’origine e che ribadisce continuamente che loro l’hanno ‘fatta meglio’, non è certo un vantaggio agli occhi degli affezionati Disney. Non hanno aiutato nemmeno le dichiarazioni che ha fatto sullo sciopero di attori e sceneggiatori che sta bloccando Hollywood. Con la diminuzione dei ‘diritti d’autore’ dovuti all’uso sempre più ampio delle piattaforme di streaming, con la riduzione degli introiti pubblicitari, gli addetti al settore vedono diminuire di molto i loro stipendi e la maggioranza degli attori non sono persone famose ma maestranze che vivono alla giornata o fanno il doppio lavoro per poter campare. In questo panorama di gente che non sa come andare avanti, la nostra novella Biancaneve che ha un valore attuale di tre milioni di dollari ed è uscita dalla povertà da un bel po’, se ne esce con «se devo stare li 18 ore vestita come un’iconica principessa Disney, merito di essere pagata per ogni ora che il film viene visto online».
Chiaramente si è scatenato il putiferio e hanno iniziato a dargli addosso un po’ tutti, dai content creators ai telegiornali ma anche ai semplici operai che non possono prendere soldi ogni volta che qualcuno usa la macchina che loro hanno costruito. Allora lei che fa? Corre ai ripari e pubblica un tweet dove si augura che «il mondo diventi più gentile». Poco dopo, vari giornalisti ormai sul pezzo le ricordano che lei tanto gentile non lo è stata, dal momento che ha usato Twitter per bullizzare Gina Carano (attrice) e J.K. Rowling (scrittrice di Harry Potter) per le loro opinioni. Così la Zegler blocca il suo account su Twitter prima che venga fuori qualcos’altro, pubblica un video su quanto ‘sia difficile vivere nel suo cervello’ e lascia Disney a vedersela con il fatto che adesso una delle loro principesse è interpretata da una delle attrici più odiate del momento. Tanto da spingerli a cancellare il prequel che avevano in progetto sulle origini della matrigna e il sequel su Biancaneve (per cui la Zegler aveva già chiesto di essere pagata il triplo) e a rimandare il film di qualche mese sperando di poterlo migliorare un po’ con il taglio e cucito delle scene. E mentre il figlio del regista della versione del 1937 dichiara che suo padre e Walt Disney in persona si starebbero rigirando nella tomba, a noi non resta che goderci questa ennesima catastrofe annunciata.