Perugia, accademici uniti contro gli Arconi

Non solo Primo Tenca e Italia Nostra, ma anche Grohmann e Nucciarelli hanno sottoscritto il ‘documento degli accademici’ contro il progetto in piazza della Rupe

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Ormai si è capito: quello che sta girando in questi giorni passerà alla storia come il ‘documento degli accademici’. Un foglio A4, con un’altra decina di cartelline fitte fitte di firme (superata quota cento) per dire no al progetto degli Arconi.

ARCONI – CRONISTORIA DELLA VICENDA

Conferenza in Sala della Vaccara

Platea eterogenea I ‘no’ sono tanti e diversi. I motivi sono di varia natura. Ognuno ha i suoi. E ognuno avrebbe una propria idea su come intervenire. In sala – l’appuntamento era alla Vaccara, in piazza IV Novembre – c’era una platea eterogenea: giovani e anziani, politici e ‘laici’, accademici e gente comune. Ognuno con la propria visione e le proprie motivazioni. Ma tutti concordi su un punto: così com’è il progetto dei riqualificazione degli Arconi è brutto e va cambiato.

IL PARERE DI FRANCO MEZZANOTTE- IL VIDEO

Nucciarelli la star In sala non c’è Franco Nucciarelli, il consigliere di maggioranza che ha pubblicamente manifestato il proprio dissenso, in contrapposizione con la propria parte politica. Un’assenza che viene subito notata, ma altrettanto repentinamente giustificata (il consigliere era in commissione). Arriva subito dopo, si intrattiene a parlare con gli altri promotori dell’iniziativa e – lontano dai microfoni – dice scherzando: «Se mi portate generi di conforto in prigione, ci vado io ad abbattere quello scempio».

Demolire tutto Poi, davanti ai microfoni conferma: «Progetto demenziale perché rovina un monumento di importanza eccezionale. Soluzione sbagliata, le estroflessioni in cemento, dipendesse da me, andrebbero demolite». Lo ripete senza mezzi termini: «Anche se faccio parte della maggioranza non ho problemi a dirlo, il cemento armato va a rovinare un monumento essenziale per la città, secondo solo a palazzo dei Priori». La sua contrarietà è sempre stata pubblica sin dall’inizio dell’intera vicenda, ma questo non fa venir meno la sua fiducia nell’operato della giunta Romizi: «Resto in maggioranza – assicura – spero però che il documento che abbiamo sottoscritto oggi possa contribuire a una revisione del progetto da parte dell’amministrazione».

PARLA IL CONSIGLIERE NUCCIARELLI – IL VIDEO

La città si ribella Rincara la dose Primo Tenca, del Mutuo Soccorso, che coordinava i lavori della Vaccara e organizza la raccolta firme: «Stamattina la città si è ribellata a quello che è stato fatto finora. Uno che passa lì davanti dice ‘ma che è sto schifo?’. L’amministrazione deve prendere atto che questo è un progetot che così come è stato concepito non è realizzabile. Al momento abbiamo una decina di fogli di firme, altri si aggiungeranno su internet».

L’intervento di Grohmann

Raccolta firme Obiettivo: la revisione del progetto che prevede la costruzione di una biblioteca multimediale in piazza della Rupe, in quel cantiere che da fine estate domina il dibattito politico cittadino. Ma più che sulla biblioteca, le principali polemiche sono sul progetto, che prevede l’uso di cemento armato. Da qui, poi, partirà anche un raccolta firme da parte di enti, associazioni e accademici per convincere l’amministrazione che «non si può rovinare così un simbolo della città, un monumento storico». Assieme ad alcuni professori e personaggi illustri della città – come Alberto Grohmann, Vanni Capoccia, Giancarlo Baronti, Michele Bilancia, Mario Orsini, Serena Innamorati e Franco Mezzanotte, al tavolo con Tenca – tanti cittadini e attivisti. In platea anche i consiglieri Pd Bori e Bistocchi e il segretario Leonelli.

Cemento armato: estetica o sostanza? Una relazione di Becchetti – viene puntualizzato in uno degli interventi dal pubblico – parlava della presenza di cemento armato caratterizzato da struttura lignea per la realizzazione di due soppalchi per fare gli uffici della biblioteca fin dal 2013. Ma il problema – rispondono – non è (solo) quello del cemento armato che si vede ma (anche) di quello che non si vede. «Il problema è del progetto nel suo insieme», chiosa Tenca a chi porge la domanda.

Questione skyline «Il problema è anche estetico – aggiunge Bori – questa non è una cosa che possiamo mettere in secondo piano. L’attuale progetto, che è del 2015, ma che avrei criticato in ogni caso, propone alcune cose che da cittadino ritengo inaccettabili. La piazza della Rupe è un punto nevralgico sia per chi arriva sia per chi si affaccia. Modificare il progetto originale, ricoprendo di vetro quell’area, significa modificare lo skyline con un impatto violentissimo anche dal punto di vista estetico». Le delibere, spiega poi il consigliere di minoranza, non sono solo oggetto di una interrogazione parlamentare ma anche di una attivazione della commissione controllo perché questo progetto, finanziato con fondi europei, non è mai stato condiviso con il resto della città, nessuno lo conosceva fino a che non è stato realizzato».

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