di Giovanni Cardarello
La scorsa settimana la nuova giunta della Regione Umbria ha varato l’aumento delle aliquote Irpef per gli scaglioni di reddito sopra i 28 mila euro e, al contempo, dell’aliquota dell’Irap. Un provvedimento che, secondo gli intendimenti dell’esecutivo guidato da Stefania Proietti, serve a coprire il disavanzo della sanità regionale (34 milioni di euro) e del fondo di dotazione (39 milioni di euro). Un provvedimento che, inevitabilmente, ha scatenato una rovente polemica politica.
Polemica politica che, non è difficile immaginare, è destinata a rinfocolarsi per quanto sta per accadere nei 92 Comuni della provincia di Perugia ricompresi nell’Auri, l’autorità umbra rifiuti e idrico. A partire dal Comune capoluogo. Con una decisione del 2024 dell’autorità presieduta dal sindaco di Spoleto Andrea Sisti, infatti, è stato deciso l’incremento della Tari, la tariffa sui rifiuti. Aumento che risente, tra le altre cose, delle indicazioni di Arera, l’autorità di regolazione per energia reti e ambiente.
Un aumento che a conti fatti si aggira tra il 6 e il 7% della precedente tariffa. A tal proposito il quotidiano ‘La Nazione‘ ne descrive il percorso e i contorni. Il percorso in realtà, almeno a Perugia, è già segnato anche se mercoledì 16 aprile la commissione bilancio di palazzo dei Priori ne discuterà nel dettaglio. Ed è un percorso che prevede aumenti operativi da subito, fino a maggio del 2027. I contorni lo sono meno e, purtroppo, per i contribuenti non saranno banali.
Basti pensare che una persona single che vive a Perugia in una casa di 55 metri quadrati, passerà dai 199,77 euro del 2024 ai 211,77 del 2025. Importanti gli aumenti anche salendo nelle proporzioni. In una casa di 80 metri quadrati abitata da due persone si passa da 349,96 euro dello scorso anno a 369,78 euro del 2025. In una casa di 100 metri quadrati occupata da una famiglia con tre componenti si sale da 422,57 euro a 447,49 euro. In ultima istanza quattro persone che vivono in una casa di 120 metri quadrati passano da 500,81 euro a 531,30 euro.
Ma è il raffronto con gli anni precedenti che salta all’occhio. La tabella pubblicata da La Nazione prende in esame queste quattro tipologie di consumatori tratteggiando le tariffe dal 2020 ad oggi. Ed è interessante notare come gli aumenti siano costanti e sempre superiori al tasso di inflazione. Ma se le proporzioni sono pesanti da digerire, le percentuali e i numeri reali lo sono ancora di più.
Il single che vive in 55 metri quadrati, in 6 anni ha visto aumentare la Tari del 48% passando da 142,34 a 211,77 euro. La coppia che abita una casa di 80 metri quadrati è salita del 26% passando da 292,25 a 369,78 euro. La famiglia di tre persone che occupa un’abitazione di 100 metri quadrati ha subito un aumento del 20% passando dai 370,21 euro del 2020 ai 447,49 euro del 2025. La famiglia di quattro persone che vive in 120 metri quadrati ha avuto un aumento della tassa sui rifiuti urbani del 16%, passando da 454,90 a 531,30 euro.
Vale la pena ricordare che gli aumenti sono previsti anche per le utenze non domestiche e che la somma complessiva che verrà incassata dal Comune di Perugia è di oltre 55 milioni di euro. Cifra che verrà usata, interamente, per pagare il servizio di raccolta e riciclo dei rifiuti per tutto l’anno 2025.
Da segnalare, in chiusura, che i contribuenti di Perugia riceveranno due avvisi. Il primo, a maggio, dove saranno presenti le scadenze delle rate del 3 giugno, 31 luglio e 30 settembre. Scadenza destinate a coprire l’80% della Tari complessiva dovuta, ma basati sulle tariffe del 2024. Il secondo, il conguaglio, con all’interno gli aumenti e che avrà come scadenza il 2 dicembre. Per il primo avviso è prevista anche una rata unica con scadenza 16 giugno ma che non esonera dal conguaglio.