Occhi elettronici puntati ovunque. È unico nel suo genere, in Italia, l’esperimento che prenderà il via il prossimo 1° settembre a Perugia, quando sarà concluso il censimento degli impianti di video sorveglianza di tutta la città e che prevede la ‘messa in rete’ di tutte le telecamere, pubbliche e private, in un unico grande database.
Obbligo con sanzione C’è tempo fino al 1° settembre, infatti, per censire il proprio impianto sulla piattaforma predisposta sul sito internet del comune di Perugia. Privati e aziende che hanno installato telecamere fuori dalla propria attività commerciale dovranno comunicare, obbligatoriamente, i propri dati iscrivendosi nella sezione dedicata del sito internet dell’amministrazione. Un adempimento obbligatorio, come previsto dal nuovo articolo 30 del regolamento di Polizia urbana, pena una sanzione di 500 euro per ogni telecamera non comunicata.
Privati ed esercenti «È un progetto innovativo, realizzato in collaborazione con la prefettura di Perugia – spiega l’assessore ai lavori pubblici Francesco Calabrese – che potrà innalzare i livelli di sicurezza cittadina» perché mette in rete il grande patrimonio di telecamere di cui la città si è dotata negli anni. Soggetti agli obblighi di comunicazione sono tutti coloro che hanno installato impianti in pertinenze non esclusive o aree private non accessibili. Edifici, condomini, negozi con parcheggio accessibile, tutti dovranno censire le telecamere installate pena una sanzione «che si giustifica – conferma Calabrese – con la grande importanza di questo progetto. Rendere la comunicazione volontaria da parte dei singoli potrebbe non bastare a garantire l’uniformità di copertura. Per questo, da regolamento, è stata prevista una sanzione per inadempienze. Iscriversi e comunicare la presenza delle telecamere è veloce e semplice: bastano appena cinque minuti».
Forze dell’ordine Metterle in rete significa valorizzare le potenzialità della videosorveglianza. Con questa idea l’amministrazione vuol far sì che i privati cittadini mettano in condivisione i propri sistemi che possono rilevarsi strumento fondamentale e utile per le forze dell’ordine, le uniche che saranno titolate, in caso di urgenze dovute a particolari indagini in cui la tempestività è requisito fondamentale, ad acquisire le immagini. «Nel caso specifico, grazie alla piattaforma ideata e realizzata dai nostri uffici – spiega ancora Calabrese – carabinieri o polizia si troveranno davanti una mappa in cui ad ogni puntino rosso corrisponde una telecamera, pubblica o privata, con relativi riferimenti del titolare e il numero di telefono, della quale si può richiedere la non cancellazione delle immagini entro le 24 ore come previsto dalla normativa sulla privacy».