di M.L.
La prima di quattro finali e da qui non si può più sbagliare. Pescara-Perugia è lo scontro diretto dal pronostico impossibile, la classifica parla chiaro e il Perugia scende all’‘Adriatico’ contro una squadra in forma e in un ambiente che potrebbe riservare emozioni inaspettate a mister Camplone.
Ritorno a Pescara Un mister sereno e sicuro quello che sta preparando il Perugia a questa difficile trasferta, il primo ritorno a Pescara dall’ultimo addio per il tecnico abruzzese. «Ho lasciato Pescara nel ’92, è passato tanto tempo, cerchiamo di pensare alla partita. I miei figli tifano Pescara, mia moglie andrà in tribuna forse con mia figlia; mio figlio invece che non vuole sentire brutte parole e ha preferito non esserci, giochera a calcio sulla spiaggia». Poi il mister precisa qualcosa sulla partita rispetto alle volontà chiare di vincere: «Loro stanno stanno facendo risultati e sono in forma, cercano sempre la ripartenza e mi aspetto una partita d’attesa così come li ho visti quest’anno. Non siamo in grado di cambiare il nostro stile, cediamo che temperatura troviamo e poi faremo la nostra partita. Ci sarà un solo obiettivo vincere, non abbiamo in mente nient’altro».
Zona playoff Il 40° turno vale molto nella corsa ai playoff,tanti scontri diretti: Bologna-Avellino e Spezia-Vicenza oltre al match di Pescara. Tutto può accadere e il Perugia non può sbagliare: il Pescara ha perso nell’ultimo turno contro l’Avellino, ed è l’ultimo treno per rifarsi contro un Grifo che però è in serie positiva e resta una delle difese meno battute del campionato.
Probabili undici Camplone non ama cambiare e vista l’importanza del match i dubbi restano pochi. Comotto o Giacomazi in mezzo alla difesa: «Io ho già sciolto il tutto – sottolinea -, poi lo sapete che non vi dico mai la formazione completa». Per il resto Nielsen, Nicco e Verre si giocano un posto: «L’assenza di Falcinelli è un problema ma non possiamo cambiare, in avanti abbiamo bisogno di uomini, giocheremo per vincere. Sarà un finale di stagione difficile, vita seria e stare sul pezzo tutti quanti».