Dal 13 ottobre 2016 sono trascorsi quasi sei anni. Del tema se ne è parlato di recente – con tanto di polemiche – a causa della prolungata chiusura della struttura dopo i problemi tra Comune, concessionario e subconcessionario: è stata revocata l’ordinanza per il divieto di utilizzo per il consumo umano, animale ed irriguo dell’acqua del pozzo legata alle piscine dello stadio. Fu firmata in seguito all’accertamento analitico della presenza di tetracloroetilene superiore ai limiti di legge. In realtà un blocco resta.
IL POZZO E LE POLEMICHE PISCINE STADIO

La richiesta ed il check
L’input originario per la revoca è del 24 giugno scorso. Nei giorni successivi sono arrivati i pareri della Usl Umbria 2 e dell’Arpa: «Per l’uso irriguo, in considerazione dei risultati analitici del monitoraggio semestrale Arpa che evidenziano tenori nell’acqua di tetracloroetilene+tricloroetilene inferiori ai limiti per la potabilità , si ritiene che tale uso possa essere consentito». Dunque non ci sono più le condizioni per il mantenimento del provvedimento del 2016.
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Solo scopi irrigui
Ma uno stop resta: «Ad oggi non risulta – si legge – pervenuto il giudizio di idoneità al consumo umano dell’acqua del pozzo in oggetto, e pertanto non può essere consentito l’utilizzo a scopo potabile (usi alimentari, igienici e domestici) fino all’ottenimento dello stesso, dovendo quindi limitare l’utilizzo ai soli scopi irrigui». Per l’impiego a scopo potabile serve il giudizio di idoneità della Usl, non ancora arrivato. Della questione se ne occupa il dirigente comunale all’ambiente Paolo Grigioni.