Pnrr Terni, altro contratto saltato: c’è una risoluzione da 311 mila euro

Stop tra il Comune e l’aggiudicatario originario, la Hope di Melfi, per la ‘Falcone-Borsellino’. Di mezzo anche un atto di diffida e messa in mora

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di S.F.

Non solo l’appalto per la rete di servizi di facilitazione digitale. A Terni salta un altro contratto legato al Piano nazionale di ripresa e resilienza del Comune: c’è la risoluzione per l’intervento di riqualificazione architettonica e funzionale della mensa e servizi connessi della scuola dell’infanzia/primaria ‘Falcone Borsellino’. Era stato affidato ad una società lucana, la Hope di Melfi (Potenza).

PNRR TERNI, LA RISOLUZIONE PER LA FACILITAZIONE DIGITALE

La ‘Falcone-Borsellino’

Cosa è accaduto

La firma nella giornata di mercoledì è del dirigente ai lavori pubblici Piero Giorgini e fa seguito alla richiesta di risoluzione senza indennità della stessa ditta aggiudicataria (2 maggio). L’aggiudicazione efficace del lavoro risale all’8 settembre 2023 e valeva un importo contrattuale da 283 mila euro, poco più di 311 mila euro considerando l’Iva. Bene, poi? La stipula contrattuale è stata fatta il 12 ottobre con durata prevista in 89 giorni. Peccato che i lavori non siano mai partiti in concreto nonostante il verbale di consegna del 29 novembre. Motivo? Sospesi parzialmente il giorno successivo. «È stata dettata dal fatto che la direzione didattica San Giovanni-Terni, considerato che l’attività scolastica all’interno dell’immobile era in esercizio, ha avanzato la richiesta di organizzare i lavori a zone e tale possibilità, tutta da appurare e valutare dal punto di vista tecnico e organizzativo ex ante la consegna dei lavori, si configurava come ragione di necessità legittimante la sospensione solo dopo la consegna».

LUGLIO 2023, IL VIA LIBERA DA 311 MILA EURO ALLA HOPE

Il dirigente Giorgini

Rottura

Lo strappo si è consumato già da dicembre perché la Hope Appalti srl – si legge nel documento – ha «esplicitato le proprie riserve e formulato istanza di recesso» in merito al programma esecutivo delle opere per le sole lavorazioni non interrotte mediante verbale di sospensione parziale. Si arriva al 2 maggio scorso: la società lucana ha inviato un atto di diffida e messa in mora, più l’istanza di risoluzione ai sensi del codice degli appalti 2016. L’ok di Giorgini è arrivato due settimane dopo: «Opportuno, viste le contrarie e reciproche deduzioni, evitare l’alea del giudizio con i conseguenti aggravi di costi e tempi per l’amministrazione comunale». Palazzo Spada sottolinea che il cantiere non è stato allestito, «né è stata svolta alcuna lavorazione». E di conseguenza non c’è bisogno di produrre lo stato di consistenza dei lavori. Ora svincolo della polizza assicurativa da 25 mila euro e scorrimento della graduatoria: in teoria tocca alla reatina Panziero Marco srl che, nel 2023, offrì un ribasso del 16,67%. Un bel po’ di tempo perso.

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