Un consiglio che suona un po’ come una provocazione. Ma i problemi della polizia di Stato sono reali e il «restate a casa durante l’emergenza neve», rivolto dal segretario nazionale del Consap ai cittadini, si spiega con le gravi carenze di uomini e soprattutto di mezzi che caratterizzano l’attività quotidiana di migliaia di agenti.
Situazione critica In Umbria, e in particolare a Perugia, la situazione appare ancora più critica: «Nel nostro territorio – spiega Stefano Spagnoli, segretario nazionale della Confederazione sindacale autonoma di polizia – sono presenti arterie fondamentali per la viabilità nazionale. In questo contesto la polizia Stradale è al collasso e decine di colleghi sono costretti a rimanere in caserma, alcuni anche in riposo forzato, per mancanza di auto di servizio. La più ‘nuova’ – si fa per dire – ha una percorrenza di oltre 330 mila chilometri e viene impiegata 24 ore su 24. Ditemi voi come è possibile lavorare serenamente e offrire un servizio efficace ai cittadini».
Conseguenze pesanti Concetti chiari, quelli espressi da Stefano Spagnoli, che si commentano da soli: «Sebbene abbia un vuoto d’organico spaventoso pari a oltre mille unità a livello nazionale – spiega – la polizia Stradale non riesce comunque ad impiegare neanche le poche risorse umane a disposizione. E tutto a causa della carenza di autovetture». Alla fine la mancanza del ‘fattore umano’ rischia di incidere pesantemente: «Come sindacato maggiormente rappresentativo – afferma il segretario del Consap – siamo fautori del cosiddetto controllo ‘da remoto’ tanto decantato dai nostri vertici. Ma bisogna cominciare a comprendere che nessun Tutor, Vergilius o autovelox, potrà mai sostituire l’azione di soccorso al cittadino garantita da un operatore di polizia Stradale altamente specializzato.
Le cause Una situazione che, secondo il sindacato, è figlia «dei reiterati tagli che stanno minando il sistema della sicurezza di questo Paese. Un orientamento che si aggrava nelle fasi di maggiore emergenza, determinando il collasso dell’operatività».
«Restate a casa» Da qui il consiglio/provocazione di ‘restare a casa’ rivolto ai cittadini: «Se le previsioni meteo di questi giorni dovessero rivelarsi azzeccate – conclude Spagnoli -, per gli italiani saranno inevitabili disagi e lunghe code soprattutto nelle percorrenze di viabilità ordinaria o sulle cosiddette superstrade, almeno fino a quando i vertici politici non capiranno che le risorse per la sicurezza non sono una spesa da tagliare ma un investimento».