Porchiano del Monte: «Poste, così non si può andare avanti»

Amelia – La denuncia del consigliere Luciano Renzi: disagi per i residenti della frazione

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«Forse la volontà di Poste è proprio di chiudere l’ufficio di Porchiano del Monte. Ditecelo chiaramente, però, perché così non possiamo andare avanti». A denunciare il disagio dei residenti della piccola frazione di Amelia è il consigliere comunale di minoranza Luciano Renzi.

Il problema

Renzi è un utente dell’ufficio postale di Porchiano: «Un piccolo paese di circa cinquecento anime, l’età media degli abitanti – la premessa – è di circa sessantacinque-settanta anni. Non vi sono servizi e non vi è una banca, quindi tutte le pensioni sono accreditate alle poste, così come alle poste si fa tutto il resto: bollette e altri pagamenti come Imu, Tari e bollo auto, poi anche i piccoli risparmi vengono depositati alle Poste». I guai iniziano a marzo con la pandemia: «Da allora non è possibile usufruire normalmente dell’ufficio postale. Fino a qualche anno fa era aperto per sei giorni a settimana, che poi sono stati ridotti a tre. Con il Covid da marzo fino a metà aprile è stato chiuso, poi si è passati ad una sola apertura settimanale, nel giorno di sabato, e con orario ridotto fino alle 12.30. Attualmente, dopo molti reclami, l’ufficio è aperto anche il mercoledì. Ma non è sufficiente».

Le difficoltà: «Costretti all’avvicinamento»

C’è del malumore in paese: «Nelle mattine di apertura inizia a comporsi la fila già dalle prime ore. I più mattinieri – prosegue Renzi – alle 6.30 già sono davanti alla porta e chi arriva più tardi deve passare l’intera mattinata in fila, creando involontariamente per tutta la mattina un assembramento di una media di 20 persone. Viene sempre e ovunque raccomandato il distanziamento: noi a Porchiano siamo costretti a fare l’avvicinamento, che di certo non è la misura per combattere il Covid. Il tempo di attesa attualmente è di due ore e mezza, fino a poco tempo fa era addirittura di tre ore. Quando arriviamo al colmo della pazienza ce ne dobbiamo andare a Giove o ad Amelia, dove almeno la fila è di pochi minuti. Credo che non sia giusto da parte di Poste Italiane andare avanti così. Dovete sapere -conclude – che molte persone dichiarano di voler chiudere i propri conti e aprirli in banca».

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