di G.R.
Erano da poco passate le 16 di giovedì 9 marzo quando in Umbria si è sentita la prima scossa di terremoto con epicentro Umbertide. Molti ragazzi erano nelle aule dei vari dipartimenti universitari e il sisma, nel Perugino, è stato percepito in maniera molto forte. C’è chi inizialmente ha pensato che fosse stato il proprio compagno a smuovere il banco, ma guardando poi anche il lampadario sul soffitto si è accorto che così non era. L’iter da seguire in questi casi sarebbe quello di uscire, dopo la fine della scossa, il più rapidamente possibile dai luoghi chiusi dove ci si trova. Ma in una di quelle classi il terremoto di paura ne ha fatta davvero poca al docente di turno, che ha continuato a spiegare. Sollecitato prima da un funzionario dell’università, è andato avanti con il suo discorso. Poi davanti al direttore del dipartimento si è espresso: «Un secondo, mi manca una riga. Posso finire la spiegazione?». Per fortuna la situazione era tutta sotto controllo e gli studenti sono usciti senza problemi dal loro dipartimento, chiuso venerdì al pari di tutte le sedi universitarie e le scuole di Perugia.
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Terremoto Umbertide: i danni riportati da un’abitazione – Video