Pietro Nenni diceva ‘piazze piene, urne vuote’ e al Pd non resta che sperare nell’esatto contrario. Circa 250/300 persone – non un flop totale (visti i tempi organizzativi) nè una piazza Solferino proprio vuota, ma solo il segno del clima nazional-locale che già lo scorso 4 marzo si era tradotto in numeri chiari – hanno partecipato all’iniziativa con l’ex ministro e attuale segretario reggente del partito Maurizio Martina.
MAURIZIO MARTINA: «FARE FRONTE CONTRO IL ESTREMISMI» – VIDEO
A passo svelto Dopo una rapida passeggiata da piazza Tacito al luogo del comizio, passata più che altro a scrutare il suo smartphone bollente, Martina – il cui intervento è stato preceduto da quelli del segretario provinciale del Pd Paolo Silveri e del candidato sindaco Paolo Angeletti – ha detto la sua sui temi più di attualità del panorama politico nazionale.
«Italia rischia grosso» «In questo momento il nostro paese sta correndo rischi seri – ha esordito il segretario -. Ma avremmo immaginato di assistere a scene così vergogose come quelle di domenica scorsa, quando alcuni ‘leader’ sono andati oltre il senso del limite ed oltre le regole fissate dalla nostra carta costituzionale. Per questo voglio ringraziare il presidente della Repubblica Mattarella per il suo rigore, l’equilibrio dimostrato e la tenacia nonostante gli insulti che gli sono stati rivolti».

«Altro che governo del cambiamento» «Ad insultarlo sono stati quegli stessi leader che ne hanno prima chiesto la messa in stato di accusa, salvo poi, il giorno dopo, rivolgersi nuovamente al presidente della Repubblica come se nulla fosse accaduto. Senza chiedere neanche ‘scusa’. Ecco da chi rischiamo di essere governati, ma voi vi fidereste di gente così? Il consenso che hanno raccolto il 4 marzo non gli dà il diritto di disporre di un’intera comunità nazionale piegandola agli interessi dei partiti, come neanche nella peggiore Prima Repubblica. Invece da novanta giorni siamo in balìa del loro caos e dei loro scontri, con l’Italia che ha già ampiamente pagato per questo balletto. Altro che governo del cambiamento».

«Salvini spieghi» «Uscre dall’Euro – ha proseguito Martina – per l’Italia è semplicemente una follia. Siamo di fronte ad un passaggio molto delicato, più di quanto sembri. Trum, per fare un esempio che interessa direttamente Terni, ha introdotto i dazi su acciaio, alluminio ed altre materiali. Una misura che rischia di penalizzare seriamente l’Europa, l’Italia e le sue imprese ed anche Terni. Perché Salvini, che qui c’è passato, non ci spiega come intende difendere l’acciaieria, le sue produzioni e i suoi lavoratori? Ci spieghi che farebbe ora al governo, di fronte alle scelte scellerate di chi decide di introdurre dazi. Forse si è perso in una delle sue dirette facebook, ma io non l’ho capito cosa intenda fare, anche per Terni».