Terminati i lavori di recupero e consolidamento della chiesa della Madonna della Misericordia (o del Gonfalone), al borgo di Precetto (Ferentillo), ora occorrerà mettere mano al patrimonio storico artistico conservato al suo interno. «Per la loro preziosità – afferma lo storico locale Carlo Favetti – alcune delle suppellettili meriterebbero un urgente recupero, visto che sono state lasciate alla mercede dei lavori del cantiere con tutte le conseguenze possibili e immaginabili. Queste tre opere d’arte che meritano un’attenzione maggiore sono la tela del Carmelo, altra raffigurante Cristo che scende negli inferi e la tela con macchina processionale della Madonna della Misericordia».
Quest’ultima tela «raffigura la Madonna – continua Favetti – che raccoglie sotto il manto gli uomini e le donne di Ferentillo in atteggiamento di preghiera e supplica. Il dipinto è una probabile opera di Lattanzio di Niccolò Liberatore detto l’Alunno, del primo ‘500 (A. Fabbi). E’ incastonata in una mostra lignea di macchina processionale, dorata e intarsiata con volute, festoncini a racemi e putti. E’ posta al centro della parete sopra l’altare maggiore. Il dipinto, per analogie stilistiche ad altre opere coeve, è stato attribuito al Lattanzio per l’espressività dei volti dei soggetti figurati, così come la Vergine, di chiara interpretazione umbra di fine ‘400, dai volti scuri e austeri. I confratelli in preghiera mostrano acconciature e vestiti dell’epoca assai rielaborati e curati. La Vergine – aggiunge lo storico ferentillese – porge le braccia aperte sotto il manto, indossa un vestito stretto ai fianchi di colore chiaro, mentre il manto scuro le scende dai piedi alla testa, ripreso e allacciato da una spilla sul petto. Sullo sfondo un paesaggio umbro con montagne, colline e alberi, forse anche un lago. L’edificio sviluppa la sua planimetria in altezza, è posto lungo la vecchia strada che costeggia il fiume Nera verso Umbriano, associato al palazzo dell’ex collegio dei padri dottrinari (dottrina della fede) un tempo adibito a scuola media, oggi sede biblioteca comunale. La macchina processionale dove il dipinto è inserito è molto fragile e si sta sbriciolando, dato dall’usura del tempo e quindi occorre urgentemente il consolidamento e un restauro. Altra opera d’arte da salvare è la grande tela della Madonna del Carmelo con Santi di patronato della famiglia locale dei Raspini del XVII secolo, come recita un cartiglio posto in basso a sinistra. Quindi – conclude l’appello Favetti – occorre intervenire con una certa urgenza, magari inserendo queste opere ai progetti che vengono finanziati dalla Fondazione Carit».