La ‘geografia’ è sempre la stessa. All’interno musica a palla e luci psichedeliche. All’esterno, nello spiazzo, un’auto parcheggiata con due uomini all’interno: parlano con una donna, una ragazzina. Proprio davanti al locale altri due uomini si guardano attorno con fare circospetto. Sono vedette? O ci siamo suggestionati?
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Il pub al centro dell’inchiesta Di certo – anche senza aver letto i dettagli dell’operazione di polizia che un mese fa ha portato in carcere i componenti della gang nigeriana che sfruttava giovani ragazze inducendole a prostituirsi con minacce e ridi voodoo – il clima attorno all’Afro Pub non è dei più favorevoli. E di certo non sembra un locale che ci tenga ad attirare clientela. Dall’inchiesta è emerso che molti dei componenti del clan, così come molte delle ragazze, erano state contrattualizzati proprio presso questo esercizio pubblico, al fine di ottenere permessi di soggiorno. Ma nel pub non hanno mai lavorato. Per questo motivo, il questore di Perugia ne ordinò la chiusura per 30 giorni, scaduti proprio a metà agosto. Ora il locale ha riaperto, il titolare è ancora in carcere, ma la geografia, quella no, non sembra cambiata.