Sabato del villaggio: Collescipoli ‘a nuovo’

L’iniziativa di alcuni volontari sostenuti dalle associazioni del borgo, va a colmare le lacune del ‘pubblico’. Decine gli interventi realizzati

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Sono passati dieci mesi da quando un gruppo di volontari ha iniziato a dare vita al ‘sabato del villaggio’, iniziativa spontanea di alcuni cittadini che amano Collescipoli e vogliono valorizzare il loro borgo.

Porta Sabina

Il progetto punta a rivalutare alcuni aspetti del paese nascosti o lasciati in completo abbandono, prestando opere che vanno dalle più umili, a quelle di riscoperta di monumenti e manufatti con rilevanza culturale. La quasi totalità dei materiali utilizzati dai volontari è stata messa a disposizione dall’associazione culturale l’Astrolabio di Collescipoli, ma c’è stato anche il contributo di associazioni e di alcuni cittadini (fra cui gli stessi volontari).

I lavori hanno interessato tutto il borgo e coinvolto in totale dieci volontari che tutti i sabato mattina, a turno, hanno effettuato opere che attendevano da anni una risposta. Dopo aver ripulito dalle erbacce le vie e gli accessi al borgo, sono state valorizzate le piazze con vasi ed essenze floreali ed arboree. Si è intervenuti poi nel consolidamento e nel restauro della copertura in legno dell’ascensore, tinteggiando anche l’accesso.

San Giovannino

I primi interventi hanno comportato anche il trattamento con impregnante di tutte le panchine del borgo e la ripulitura di alcune porte della parrocchia, il portone di palazzo Catucci e quello dell’ex municipio. Nei primi mesi del ‘sabato del villaggio’ si è intervenuti con la pulizia e la verniciatura della fontana di piazza Risorgimento e di tutte le fontanelle in ghisa dell’ex Saffat (rarità di archeologia industriale risalenti al 1902).

Fonte Castello ‘a nuovo’ L’opera di valorizzazione più importante è rappresentata dal salvataggio di Fonte Castello. Totalmente invaso da rovi e con la vasca medioevale interrata, rischiava un triste oblìo. Il bene è vincolato dal Mibact ed è l’unica fonte antica (1400) in Italia per emulsione, visto che la sorgente si trova all’interno del borgo. L’impegno dei volontari ha consentito di estirpare quantità industriali di erbacce, riportare alla luce la vasca di travertino ed eliminare dalla volta tutti i detriti che mettevano a rischio la staticità del prezioso monumento.

Al lavoro I volontari del borgo non si fermati a queste opere: hanno infatti hanno risanato e valorizzato il muro di porta Sabina, la scalinata di San Giovannino, verniciato la scala in ferro di porta Sabina, la cancellata di San Nicolò, la ringhiera ed i sostegni di porta Nova, quella d’ingresso a Porta Ternana, i cestini porta rifiuti e così via. Negli ultimi mesi sono state effettuate altre opere significative. La prima è stata il restauro ed il consolidamento di parte del selciato del sagrato di Santa Maria Maggiore, totalmente cementato e pericolante nel punto dove una volta c’era un pozzo (demolito negli anni ’60). È stato poi ripulito e trattato con impregnante il portone di San Giovanni Decollato, salvandolo così da una fine certa. Sono state infine estirpate le erbe infestanti che coprivano le mura castellane (l’intervento ha riguardato 200 metri nel tratto di Porta Sabina-Parco della Meloria).

Grido di allarme L’opera dei volontari ha comportato anche un lavoro che dovrebbe essere proprio del pubblico, a partire dallo sfalcio delle erbacce e dalla spazzatura di strade e piazze. Gli stessi cittadini hanno anche speso risorse per turare alcune buche che erano diventate un autentico pericolo per l’incolumità pubblica. «Per questo – spiegano dall’associazione l’Astrolabio di Collescipoli – chiediamo all’amministrazione comunale di Terni di porre mano a quella che ormai è un’emergenza, ovvero il rifacimento delle pavimentazione di molte vie, intervento richiesto anche da 200 residenti con una petizione. Un altro intervento dal costo risibile è riparare e svuotare dal guano di piccione la gronda del palazzo comunale, visto che lo sversamento dell’acqua sta deteriorando la facciata. Il tondo di Giovanni Froscianti, realizzato da Ettore Ferrari (autore del monumento a Giordano Bruno in piazza Campo de’ Fiori a Roma) sta diventando verde, vanificandone il restauro».

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