Sangemini, sindacati alla Regione: «Concessioni in scadenza. Chiarezza o ci mobilitiamo»

Appello anche all’azienda sul futuro dei siti e lo sviluppo commerciale dei marchi

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Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil tornano a puntare l’attenzione sulla situazione degli stabilimenti della Sangemini-Amerino, di proprietà di Acque Minerali d’Italia. E chiedono «chiarezza» sul futuro dei due siti non solo all’azienda ma anche alle istituzioni, perché – dicono – «a pochi mesi dalla scadenza delle concessioni la Regione non ha ancora risposto alle nostre richieste di incontro. Il silenzio per noi è diventato preoccupante». Istanze che sono giunte all’attenzione dell’assessore regionale allo sviluppo economico, Michele Fioroni.

Le organizzazioni sindacali di categoria e la rsu, insieme ai lavoratori e le lavoratrici, si aspettano in particolare «un sostegno fattivo – si legge in una nota – da coloro che sono garanti dei cinque marchi storici (Sangemini, Amerino, Fabia, Grazia e Aura) legati alle sorgenti presenti sul territorio di San Gemini, Acquasparta, Montecastrilli e Terni». E data l’importanza del tema chiedono anche il supporto delle istituzioni locali. «Oggi più che mai – scrivono – i lavoratori e le organizzazioni sindacali si aspettano di essere protagonisti affinché vi siano i presupposti reali per uno sviluppo dell’azienda, del territorio e soprattutto per la crescita occupazionale e professionale. Non è possibile essere spettatori di film già visti, l’azienda si deve assumere impegni precisi in merito allo sviluppo commerciale dei marchi. I lavoratori hanno vissuto anni difficili e fatto sacrifici in nome di un rilancio ancora incompiuto. Dal momento che ad oggi non si hanno ancora certezze da parte della proprietà sul futuro dei siti ci si aspetta chiarezza da parte della Regione sulla questione concessioni prossime alla scadenza. Si ritiene che in questo contesto nella predisposizione del bando sia necessario porre le basi che portino all’ assunzione vera di responsabilità da parte dell’azienda con impegni esigibili e verificabili in merito a tutti i temi sopra citati. Si ricorda che l’acqua è un bene pubblico e la Regione ne è proprietaria. Pertanto – concludono Fai, Flai e Uila – in mancanza di risposte celeri delle istituzioni, si metteranno in campo iniziative di mobilitazione».

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