L.P.
Non c’è pace per la giunta Marini-bis. Dopo la fiducia condizionata, votata mercoledì in consiglio regionale, da parte dell’area ‘bocciana’ dello stesso Partito democratico, ora esplode un’altra grana sempre nel campo minato della sanità.
Il dirigente Al centro della questione c’è Maurizio Dal Maso, fresco di nomina a capo dell’azienda ospedaliera di Terni. Lo aveva chiesto Andrea Liberati, consigliere regionale 5 stelle, e al termine dell’assemblea legislativa l’assessore Bartolini, cui attualmente è affidata la delega alla sanità, lo ha confermato: Dal Maso è indagato. Nessun rinvio a giudizio, dunque, ma solo indagini che riguardano fatti avvenuti nel maggio 2007, aprile 2008 e maggio 2011 per l’unico ‘nome nuovo’ nel campo della sanità in Umbria. Già direttore sanitario dell’Umberto I di Roma fino al 2005, Dal Maso è stato dirigente della direzione sanitaria Usl di Firenze e poi, dal 2011 alla Usl 1 di Massa Carrara come direttore sanitario prima e come vicecommisario poi.
La nomina Secondo la normativa anticorruzione non ci sono elementi ostativi per la nomina, previsti invece in presenza di eventuali condanne. «In base all’istruttoria esperita dagli uffici – aveva detto Bartolini in consiglio – abbiamo avuto tre certificazioni: quella che riguarda l’iscrizione all’albo e poi prima e dopo, con le quali abbiamo accertato che non esistono condanne in capo al dirigente». Una notizia, questa, che secondo Liberati doveva essere resa nota prima e che, dopo una riunione fiume, ha fatto surriscaldare gli animi della stessa maggioranza, Brega e Barberini in primis. «Abbiamo discusso tutta la giornata e nessuno ha ritenuto di dare questa informazione al consiglio – ha riferito l’ex assessore – Non ritengono forse l’assessore e la giunta che, discutendo di nomine, di criteri e di trasparenza, di lettura dei curriculum, che questa fosse un’informazione indispensabile per il dibattito?».
L’opposizione «Ora, delle due l’una – commenta Andrea Liberati – o la Marini davvero non sapeva alcunché, ma allora avremmo un presidente di Regione sprovveduto, oppure sapeva e ha scientemente mentito esclusivamente per tentare di strappare una fiducia immeritata e falsata: una condotta puerile che avrà ulteriori conseguenze da parte del M5S, con nuove e più larghe azioni ispettive sull’argomento». E infatti, mentre i 5 Stelle si preparano a presentare una mozione, a puntare il dito contro la presidente è anche Raffaele Nevi di Forza Italia. «Sarebbe un bene per tutti che la Marini venisse a spiegare in Aula – afferma Nevi – se fosse stata o meno a conoscenza delle indagini su Dal Maso, se mise a conoscenza delle indagini l’intera Giunta regionale la famosa notte delle nomine e perché se ne fosse stata a conoscenza non lo abbia comunicato al Consiglio Regionale quando si è soffermata a lungo sulle grandi capacità tecniche dei manager da lei scelti. Spero proprio che ci sia una qualche motivazione seria».
La nota dell’ospedale Una nomina, quella di Dal Maso, legittima e regolare, ma il silenzio sulle indagini in corso potrebbe rappresentare un’altra grana non indifferente. Intanto, a chiarire le cose, ci ha pensato l’ospedale di Terni che con una nota ha voluto precisare che, «alla fine del 2015 è stato notificato al dottor Dal Maso un atto di conclusione delle indagini preliminari senza che egli avesse mai saputo che tali indagini fossero in atto e che lo riguardassero e senza che, in tutti questi anni, nessuna autorità competente avesse ritenuto utile o necessario ascoltarlo o acquisirne una testimonianza». «In tal senso – prosegue la nota – non è ancora stato formulato alcun capo d’imputazione per il quale Dal Maso possa essere chiamato a rispondere in qualità di imputato». Al centro delle indagini, secondo la nota dell’ospedale, alcune delibere firmate dal dirigente ma «già la perizia di parte del Pm – prosegue la nota – esclude colpe dirette in relazione alle accuse nei suoi confronti e, in attesa di poter documentare in udienza preliminare, se e quando questa verrà programmata, l’estraneità ai fatti contestati, il dottor Dal Maso si è già dichiarato disponibile ad ogni eventuale confronto».
Inchieste chiuse Circa le precedenti vicende giudiziarie che lo hanno visto coinvolto in qualità di Direttore sanitario dell’ Azienda ospedaliera Umberto I di Roma, dal 2005 al 2010, queste si sono tutte concluse con assoluzione piena confermata, in un caso anche in appello. Non esistono, dunque, elementi che possano dichiarare Dal Maso incompatibile con lo svolgimento della funzione di Dg dell’azienda ospedaliera di Terni e, «per quanto riguarda questa unica e ultima vicenda rimasta aperta, la stessa è ancora in fase istruttoria. Sarà ovviamente cura del Dott. Dal Maso aggiornare la Presidenza della Giunta Regionale in merito ai futuri sviluppi».