di Giovanni Cardarello
Prosegue il lavoro della Regione Umbria e delle aziende sanitarie regionali per la riduzione delle liste di attesa e la riorganizzazione delle attività per la presa in carico della persona.
«Ad oggi, sono state aumentate le disponibilità nelle agende di prenotazione di oltre 30.600 posti – dichiara la presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, in una nota – i quali verranno tutti prenotati entro il mese di marzo e circa il 70% delle prestazioni saranno effettuate entro il prossimo mese di aprile. Nel frattempo verranno creati nuovi posti disponibili per proseguire il recupero delle prestazioni arretrate, cercando di rispettare al massimo gli ambiti territoriali di garanzia, ovvero evitare il più possibile il ‘turismo sanitario’ che in questi ultimi anni ha portato i cittadini da un capo all’altro della regione».
Nell’opera di abbattimento delle liste d’attesa è iniziato anche il coinvolgimento dei centri privati accreditati, che da oltre 30 anni, per legge, operano a supporto del sistema sanitario pubblico. La logica è quella di non proseguire nel percorso adottato negli anni passati, secondo cui sono stati assegnati dei budget alla sanità privata basati unicamente sul numero di prestazioni, portando ad una sorta di concorrenza tra pubblico e privato.
«Contestualmente al recupero delle prestazioni – sottolinea la presidente Proietti – sono state rese più efficaci anche le modalità di contatto dei cittadini, i quali vengono chiamati telefonicamente almeno tre volte e in momenti diversi della giornata. Vengono immediatamente fissati gli appuntamenti a coloro che accettano la data e la sede proposta mentre vengono mantenuti in lista coloro che scelgono di essere ricontattati per effettuare la prestazione in un’altra sede. Vengono cancellati dalle liste quei cittadini che lo chiedono espressamente mentre a coloro che non rispondono alla chiamata, viene inviato un sms con un numero di telefono da richiamare. Per rendere chiaro e trasparente il percorso ricordiamo che i numeri che chiamano per le liste di attesa sono quelli dei distretti sanitari di appartenenza».
Inoltre, «nell’ottica della semplificazione dell’accesso dei cittadini ai servizi sanitari, è opportuno ricordare che grazie all’app unica regionale ‘UmbriaFacile’ è possibile effettuare le prenotazioni per visite ed esami in totale sicurezza e con facilità, per sé stessi ma anche per terzi, scegliendo luogo, giorno e orario. UmbriaFacile infatti è dotata di un’interfaccia intuitiva e user-friendly che garantisce un’esperienza ottimale agli utenti».
«Autenticandosi tramite Spid o CIE (Carta d’identità elettronica) è possibile consultare anche altri servizi sanitari, come il fascicolo sanitario, l’esenzione ticket, il cambio del medico curante e la situazione dell’affluenza dei pazienti nei vari pronto soccorso degli ospedali regionali, per codice di priorità. A breve – conclude la Regione – verrà attivato anche il servizio di notifica push delle prenotazioni Cup, un utile promemoria direttamente sulla schermata del proprio smartphone». UmbriaFacile è scaricabile sia su Google Play che su AppStore.
Sul tema liste di attesa interviene il segretario della Lega Umbria, Riccardo Augusto Marchetti: «La presidente Proietti – afferma – si affida alla sanità privata per ridurre le liste di attesa, senza prioritariamente attribuire risorse per potenziare la sanità pubblica, dimostrando in pochi mesi di governo regionale l’ipocrisia della sinistra nella gestione del comparto. Chiediamo l’immediata e pubblica esibizione dell’atto della nuova direzione regionale salute e welfare (di cui è direttore la dottoressa Donetti) con il quale si chiede alle Usl 1 e 2 di rivolgersi a cliniche private, poliambulatori e centri diagnostici per lo smaltimento delle prestazioni».
«Per anni – prosegue Marchetti – in consiglio regionale la sinistra ha identificato il privato convenzionato come il ‘male assoluto’ della sanità regionale – prosegue Marchetti – Durante la campagna elettorale abbiamo ascoltato la Proietti attaccare duramente il precedente governo regionale di centrodestra, mentre urlava con il megafono sotto gli ospedali e strappava il programma della Tesei. Oggi, però, la realtà parla chiaro: le liste d’attesa non solo non sono state azzerate come promesso, ma si sta facendo ricorso ai privati accreditati e grazie alla loro ‘breve’ gestione sono addirittura raddoppiate, superando la quota allarmante di 80 mila pazienti umbri in attesa di cure, dato mai registrato prima».
«Di fronte a questo disastro – osserva il segretario della Lega Umbria – la presidente Proietti si trova costretta a fare un passo indietro e ricorrere alla sanità privata, stanziando fondi pubblici per cercare di tamponare una situazione fuori controllo a causa di un immobilismo durato 2 mesi. Una scelta che sconfessa completamente le promesse della campagna elettorale e le critiche rivolte al centrodestra e che dimostra, ancora una volta, l’incoerenza della sinistra. Il centrodestra aveva adottato misure concrete per tentare di garantire ai pazienti tempi di attesa accettabili, consapevole che la collaborazione tra pubblico e privato convenzionato fosse la chiave per rispondere efficacemente ai bisogni della popolazione, arrivando a dimezzare le liste di attesa, nonostante pandemia e criticità ereditate».
«Oggi – conclude Riccardo Augusto Marchetti – la sinistra dimostra di non avere alcuna strategia valida neanche per proseguire quel lavoro, se non quella di smentire sé stessa e cercare soluzioni d’emergenza per tamponare una situazione sfuggita di mano. Chiediamo alla presidente Proietti di assumersi le proprie responsabilità di fronte ai cittadini e di spiegare perché, dopo mesi di promesse e attacchi strumentali, l’unica soluzione rimasta sia diventata in via esclusiva quella che aveva tanto criticato in passato. L’Umbria merita una gestione seria e competente, non giochi propagandistici, selfie e disastri sulla pelle dei pazienti».