
Trappole, altane e gabbie – all’interno cibo per attirare gli animali – in ferro per catturare e quindi uccidere cinghiali, volatili, istrici e altre specie. Tutto ciò è stato trovato giovedì scorso dalla polizia provinciale in una vasta area di proprietà dell’Ast e dato in comodato d’uso: l’operazione antibracconaggio ha portato alla denuncia dell’uomo risultato il gestore del terreno.
Il reato contestato è quello di caccia in epoca di divieto e con mezzi non consentiti. Il magistrato ha poi convalidato il sequestro dell’area eseguito dagli agenti di palazzo Bazzani.