Sicurezza in Umbria, FI: «Rafforzare le regole»

Vittorina Sbaraglini: «Per i centri culturali islamici non vi è chiarezza. L’eccessivo pressappochismo, in particolare a Marsciano ed Umbertide, lascia sgomenti»

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Vittorina Sbaraglini

di Vittorina Sbaraglini
Delegata regionale alla sicurezza per Forza Italia

La sicurezza in questo periodo storico politico mondiale, in cui gli attentati sono divenuti quasi routine, con vittime ignare ed innocenti, basti ricordare quelli che si sono susseguiti dall’ agosto di questo anno, Barcellona, Londra, Nassiriya, ed in questi ultimi giorni New York dovrebbe essere al centro di ogni decisione governativa.

Il nostro Presidente Berlusconi durante il suo governo ha sempre tenuto alto il valore della sicurezza nazionale, stilando accordi internazionali per favorire i rimpatri degli immigrati clandestini e di coloro che venivano condannati penalmente, aumentando le possibilità per le Prefetture di effettuare espulsioni e fogli di via obbligatori, attribuendo ai Giudici di Pace specifica competenza penale per detta materia.

Sono anni che Forza Italia ha istituito a livello nazionale la Consulta per la Sicurezza, collegata con le compagini regionali di tutto il territorio, per discutere di interventi sulle immigrazioni e sulla sicurezza del paese, a stretto contatto con le necessità ed il valido intervento sul territorio fornito da tutte le Forze dell’ Ordine, da sempre tenute in debita considerazione da Forza Italia.

Purtroppo l’attuale governo la pensa diversamente e così le autorità locali espressione dello sesso credo politico. Con il vessillo della integrazione e dell’accoglienza, perseguiti dalle amministrazioni locali e dal governo del Partito Democratico, i fondi stanziati per regolamentare l’ immigrazione sono utilizzati per le cooperative che si occupano degli alloggi, reperendoli spesso nei centri storici di paesi che sono il fiore all’occhiello del turismo Italiano, rendendoli di fatto non più ben visti dagli stranieri che prima ne avevano fatto il centro del turismo stagionale e stanziale in Italia.

Le autorità locali Umbre di stampo politico conforme con quello di governo attuale, tra cui Marsciano ed Umbertide continuano a perseguire detta impostazione di accoglienza, che in questo particolare periodo non può più essere perseguita senza che siano dettati dei limiti invalicabili per la sicurezza della popolazione.

Sappiamo ormai, dalle cronache quotidiane che i centri culturali islamici non sono solo centri di culto, ma foriere di reclutamento di adepti dell’ ISIS. Gli stessi IMAM non sono collaborativi ed alcuni sono collegati con la politica estremista islamica. Il patto islamico siglato dal governo, ancora non è stato reso operativo.

Per la costituzione dei centri culturali islamici non vi è ancora stata chiarezza sulla provenienza de relativi fondi, non basta certo che l’Imam affermi che si tratterà di fondi di privati fedeli perché detto requisito, essenziale ai fini della sicurezza nazionale, sia perseguito. L’eccessivo pressappochismo e leggerezza delle autorità locali, in particolare Marsciano ed Umbertide, su questo punto, lascia sgomenti.

Forza Italia non è contraria alla libertà di espressione religiosa nel nostro paese, è il partito che per eccellenza è garantista di libertà di tutti, ma la libertà del singolo finisce dove inizia quella di un altro singolo e della cittadinanza. Ognuno di noi ha il dovere di preservare il paese sia esso nella totalità che nelle realtà locali, da possibili fonti di pericolo con scarsa possibilità di controllo.

Prima di tutto dobbiamo rafforzare le regole con le comunità islamiche anche a livello locale e poi potremo guardare con occhi liberi da paure la possibilità di integrazione, integrazione che dovrà essere solo religiosa e mai di proselitismo politico- eversivo-contro l’ ordine pubblico, contrario ai nostri valori costituzionali.

Ciò anche al fine di evitare che la popolazione si senta minata nella sicurezza delle proprie famiglie e prenda provvedimenti personalmente, creando scontento ed odio razziale, in assenza di interventi delle amministrazioni di sinistra.

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