«Situazione delle carceri umbre critica. Terni è ‘l’epicentro’»

Sopralluogo del Pd nelle strutture detentive di vocabolo Sabbione e di Spoleto. Walter Verini: «Troppi detenuti e poco personale»

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«Ci troviamo a ribadire con un po’ di scoramento, al ministro Nordio e al Governo, la situazione drammatica delle carceri umbre e l’epicentro di questa drammaticità è il carcere di Terni». Così il senatore umbro del Partito Democratico Walter Verini, segretario della commissione Giustizia del Senato e capogruppo Pd in antimafia, nel fare il punto dopo le visite di ieri nelle carceri di Maiano di Spoleto e vocabolo Sabbione. «In Italia – ha detto il parlamentare – ci sono 60 mila detenuti, 11 mila in più rispetto alla capienza delle strutture detentive che ammonta a 49 mila unità. In Umbria la capienza delle quattro carceri di Perugia, Spoleto, Terni e Orvieto è di circa 1.300 detenuti e oggi siamo ad oltre 1.500 unità. Il grosso di questo sovraffollamento lo soffre Terni che ha 520 presenti a fronte di una capienza di circa 400/405 detenuti. La situazione si aggrava perché mancano gli organici della polizia penitenziaria: la carenza è di una cinquantina di unità a Terni, altrettante a Spoleto, meno a Perugia e Orvieto ma anche lì mancano diversi agenti rispetto alla pianta organica». Da qui l’ennesimo appello al ministro della Giustizia Carlo Nordio: «Si occupi davvero della situazione delle carceri, perché le pene siano davvero rieducative: quando un detenuto esce rieducato, non torna a delinquere. Rispettare l’articolo 27 della Costituzione significa investire nella sicurezza dei cittadini». Secondo Verini, «Terni è l’epicentro non solo per motivi quantitativi legati ai detenuti, alle unità di polizia penitenziaria e ad altre figure multidisciplinari, ma anche per la sua complessità: qui ci sono 41 Bis, media sicurezza, alta sicurezza 3 e 2, isolamenti, detenuti ‘protetti’. Ciò rende ancora più urgente la necessità di rafforzare in qualità e specializzazione l’organico. Anche noi, quando eravamo al Governo, non abbiamo saputo risolvere tutti i problemi ma il dramma è che quando evidenziamo questa situazione, il Governo Meloni gira la testa dall’altra parte e ciò è inaccettabile. Infine chiediamo con forza di ripristinare in Umbria il Provveditorato dell’amministrazione penitenziaria, attualmente a Firenze». Il consigliere regionale Pd Fabio Paparelli ha evidenziato come «a Terni il rapporto detenuti/agenti è 2,6 (520 detenuti e 202 agenti operativi, ndR) contro una media nazionale intorno al 2. O si incrementano gli organici della penitenziaria oppure si attenua la complessità della struttura di vocabolo Sabbione». Il consigliere comunale José Maria Kenny (Innovare per Terni) ha ricordato l’atto di indirizzo approvato all’unanimità dall’assemblea di palazzo Spada, per impegnare il sindaco ad intervenire presso il ministero per affrontare le criticità di Terni: «Ad oggi – ha aggiunto – non mi pare che siano seguiti atti concreti». Per il collega Francesco Filipponi (Pd), «la complessità della struttura detentiva di Terni va ridotta a beneficio di detenuti, operatori e della città nel suo insieme». Punto di vista analogo a quello del segretario del Pd di Terni, Pierluigi Spinelli, intervenuti all’incontro con la stampa.

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