La scomparsa di Laura Papadia ha sconvolto Spoleto. Sabato sera la città ha ricordato la 37enne, uccisa dal marito, Nicola Gianluca Romita, mercoledì nella loro casa ai piedi dell’acropoli, con una fiaccolata organizzata dall’amministrazione comunale in collaborazione con il Centro anti violenza e le associazioni del territorio.
Proprio sabato, nel carcere di Maiano, si è svolta l’udienza per il 47enne che, confermando l’omicidio, ha spiegato di non ricordare come abbia ucciso la moglie. Ha parlato di un delitto d’impeto dopo mesi di litigate anche per la voglia di Laura di avere un figlio che Romita invece non aveva. Come riporta Il Messaggero, in un articolo a firma di Egle Priolo e Giovanni Camirri, l’avvocato d’ufficio Manola Antinori Petrini ha detto che «Romita è pentito e chiede scusa alla famiglia di Laura» e ha aggiunto che non si tratterebbe di «un classico delitto da violenza di genere, avvisaglie non ce n’erano state. Non è un uomo maltrattante».
Dopo le cinque ore di interrogatorio con il sostituto procuratore Alessandro Tana e il gip Maria Silvia Festa, a Romita è stato convalidato il fermo ed è stato condotto in carcere. Intanto gli agenti della squadra Mobile di Perugia, insieme a quelli di Spoleto, continuano le indagini per ricostruire, con non poche difficoltà , la vicenda. I telefoni di Laura e Nicola non si trovano: uno Romita lo ha gettato dal ponte quando è stato raggiunto dagli agenti perché minacciava di buttarsi; l’altro non si trova e gli agenti stanno ricostruendo i movimenti di quella mattina con l’aiuto delle telecamere di videosorveglianza che potrebbero aver ripreso gli spostamenti di Romita da quando mercoledì mattina è uscito di casa dopo aver ucciso Laura.
Molte sono le ombre sulla vicenda perché Romita durante l’interrogatorio di sabato non è stato in grado o non ha voluto raccontare il motivo della lite di mercoledì e come abbia ucciso la moglie. Come racconta Francesca Marruco in un articolo per il Corriere dell’Umbria, Laura è stata trovata in camera da letto, in pigiama, distesa con la pancia a terra. La prima ipotesi è stata quella dello strangolamento aggredita alle spalle dal marito, ma a far più chiarezza lunedì sarà l’autopsia affidata al medico legale Eleonora Mezzetti che verificherà anche se Laura, quando è stata uccisa, aspettava un bambino.
LE IMMAGINI
Femminicidio a Spoleto: Laura strangolata perché voleva diventare mamma