Il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera di Terni, Maurizio Dal Maso, lo aveva detto a umbriaOn a settembre: «Le interlocuzioni con Ater e Comune di Terni sono ormai in una fase molto avanzata e credo proprio che presto si arriverà all’acquisizione dello stabile della ex ‘Milizia’».

Le staminali E adesso quello stabile – in origine pensato per ospitare il centro di ricerca sulle cellule staminali – sta effettivamente per passare definitivamente di mano e verrà acquisito proprio dall’ospedale. Dopo una lunga e laboriosa trattativa con l’Ater che per la ristrutturazione dello stabile – circa 2700 metri quadrati, su più piani – ci ha messo circa cinque di milioni di euro, e con la Regione, che di milioni ne ha aggiunti un paio, relativa al passaggio di proprietà, oltre che sulla partita relativa ai canoni di locazione in arretrato: circa 300 mila euro all’anno, dal 2013.

L’utilizzo Resta da capire, però, quale sarà l’utilizzo della struttura da parte dell’ospedale, faccenda che aveva agitato anche i sonni dei politici umbri: «La ricerca sulle staminali, visto che è coinvolta anche l’università, non credo proprio che rischi di essere interrotta – aveva detto Dal Maso – mentre per quanto riguarda lo stabile, stiamo studiando la miglior soluzione per potervi collocare ambulatori e laboratori, così da liberare spazi che potranno tornare utili bel blocco principale dell’ospedale».
L’università Già, perché l’università è proprio coinvolta e la dimostrazione la si ha dando un’occhiata al sito internet della fondazione Cellule staminali, dove di fatto l’unica novità di rilievo, da qualche mese a questa parte è proprio riferita a due nuovi ingressi nel consiglio di amministrazione, peraltro avvenuti senza che alla cosa sia stato dato il minimo risalto. Quasi in segreto, insomma il professor Fabrizio Figorilli e il professor Carlo Riccardi sono stati inseriti nell’organismo, proprio in rappresentanza dell’università di Perugia.
Il consiglio Ora, dunque, il Cda della fondazione Cellule staminali risulta composto da sei persone: oltre che dal presidente Alessandro Sanguinetti, in rappresentanza della Fondazione Carit; dal professo Maurizio Pocchiari, vice presidente e rappresentante Istituto Superiore di Sanità; dal sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo; da monsignor Vincenzo Paglia; presidente della Pontificia accademia per la vita; infatti, ci sono i due docenti universitari. Come questa nuova composizione possa influire sul futuro della fondazione è la domanda che ci si pone.