«Stop alle relazioni con il Perugia». Gli ultras chiedono alle società affiliate di ‘mollare’ Santopadre

È arrivato ad un punto di non ritorno il rapporto tra i tifosi biancorossi e il presidente del Perugia

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di Giovanni Cardarello

Si scalda sempre di più il clima intorno alla cessione del Perugia Calcio. Un clima nel quale, è ormai chiaro, si è giunti ad un punto di non ritorno nei rapporti tra il presidente Massimiliano Santopadre e la tifoseria biancorossa. In particolare quella dei gruppi organizzati.

Cessione Perugia: Santopadre contestato dai tifosi sotto la sua abitazione – Video

Il salto di livello è conseguenza del silenzio del presidente biancorosso in ordine all’offerta ufficiale di acquisto fatta tramite una Pec, lo scorso 20 maggio, da parte di una cordata di imprenditori perugini capitanati da Claudio Sciurpa. L’amministratore delegato di Vitakraft Italia Spa nonché main sponsor del club. A quella offerta formale Santopadre non ha ancora risposto e nel frattempo l’orologio corre veloce.

Corre veloce e corre ad una data, quella del 15 giugno, in cui dovrebbe essere chiaro come Massimiliano Santopadre vuole ristrutturare il debito del club. E con una particolarità che è il segno plastico del livello di difficoltà in corso.

Come si legge sulla pagina Facebook della trasmissione tv ‘Un venerdì da Grifoni‘, «nella richiesta dell’accesso allo strumento di regolazione della crisi e dell’insolvenza (ex art.120 bis DL GS 14/2019), l’amministratore unico del Perugia ha proposto all’Agenzia delle Entrate una transazione fiscale. Oltre a questa possibilità e qui inizia la cosa strana e particolare, ha proposto ai vari creditori un piano di ristrutturazione del debito. Infatti, oltre alla proposta fatta ad altri creditori, Massimiliano Santopadre, amministratore unico del Perugia, ha proposto a Massimiliano Santopadre, amministratore Unico della società NK Raider Srl, un piano di ristrutturazione del debito». Un unicum nel genere.

Tutti elementi che, una volta emersi, hanno spinto i principali gruppi della curva Nord del ‘Renato Curi’ ad azioni eclatanti, civili, ma eclatanti. La prima l’abbiamo raccontata con dovizia di video, la contestazione di circa trecento tifosi sotto l’abitazione di Santopadre a San Mariano di Corciano. La seconda è di queste ore e mira direttamente al portafogli del patron del Grifo. E davvero non ha precedenti.

In una lettera con intestazione ‘Ultras Perugia’ e firmata ‘Armata Rossa, Ingrifati e Nucleo XX Giugno’, i gruppi organizzati del tifo hanno chiesto alle società affiliate al club di «avviare una riflessione ed un ripensamento (nel rapporto di collaborazione, ndR) a causa della situazione che si è venuta a creare» e «per rispetto verso la città di Perugia, di interrompete qualsiasi relazione con il Perugia Calcio, sino a quando questo resterà nelle mani dell’attuale proprietà».

Un testo duro, netto e senza mediazioni linguistiche. Un testo che, come accennato, è un punto di non ritorno nei rapporti. Il destino del Perugia è, ora più che mai, nelle decisioni di Massimiliano Santopadre.

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