di S.F.
Da una cifra certa e incassata, quella del 2018, alla stima per l’anno in corso da mettere in bilancio. Tempo di conteggi in Comune a Terni per le entrate relative alla tassa di soggiorno, istituita nel territorio il 29 marzo 2018 durante la presenza del commissario straordinario Antonino Cufalo: gli atti per la sua ‘creazione’ ci furono in seguito al dissesto finanziaro dell’ente, con tanto di successivo scontro – alcune strutture alberghiere si sono opposte – al Tar Umbria.
L’INTRODUZIONE DELLA TASSA DI SOGGIORNO, MARZO 2018

La stima
Si parte come detto da una cifra acclarata. Nel 2018 il Comune ha incamerato – dal 29 maggio al 31 dicembre – 196 mila 423 euro. C’è necessità di procedere con la stima per il 2019 e il dato contenuto nella determina firmata dalla dirigente Stefania Finocchio parla di 270 mila euro, da accertare nel piano finanziario dell’anno in corso.
TASSA DI SOGGIORNO A TERNI, SCONTRO AL TAR UMBRIA
L’utilizzo
Da ricordare che le entrate economiche derivanti dalla tassa di soggiorno sono destinate a finanziare «interventi in materia di turismo, compresi quelli a sostegno delle strutture ricettive; nonché interventi di manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali ed ambientali territoriali, oltre che i relativi servizi pubblici locali». L’importo va da 1 a 5 euro per tipologia di struttura ricettiva.