di Giovanni Cardarello
Si è svolta mercoledì 16 aprile l’attesa riunione della II commissione, quella bilancio, finanze e tributi, del Comune di Perugia. Riunione dove l’assessore Alessandra Sartore ha presentato il rendiconto di gestione dell’amministrazione del capoluogo. In quel contesto la Sartore ha relazionato sui principali dati finanziari e di bilancio dell’esercizio 2024, evidenziando un saldo positivo di 164 milioni di euro. Ricordiamo che il rendiconto raccoglie le voci relative al conto economico, al bilancio patrimoniale e alla gestione delle risorse.
Sartore ha sottolineato la solidità delle finanze comunali dove è presente un avanzo di amministrazione di 24 milioni di euro. Avanzo destinato agli investimenti. Nella relazione l’assessore al bilancio della giunta Ferdinandi ha, inoltre, sottolineato che le entrate tributarie, che rappresentano il 48% del totale, e i trasferimenti correnti dalle amministrazioni centrali, sono le principali fonti di risorse per il Comune di Perugia. Inevitabile il riferimento al previsto aumento della tassa sui rifiuti urbani, tassa che da maggio salirà in media del 6% e che la stessa commissione ha approvato votando con 10 voti a favore e 6 contrari la delibera di riferimento.
Il piano tariffario Tari per l’anno 2025, ha spiegato l’assessore al bilancio, «deriva dal piano economico cinanziario (Pef) validato da Auri il 16 aprile 2024, in attuazione della normativa Arera che disciplina i piani biennali 2024–2025». «L’aumento delle tariffe non è una scelta locale – ha spiegato Sartore – ma un adeguamento imposto a livello nazionale e recepito da tutti i Comuni italiani. Nel caso di Perugia – continua l’assessore – le nuove tariffe erano già state approvate dalla precedente giunta Romizi con deliberazione consiliare 50 del 29 aprile 2024. L’incremento è pari al 6,02% per le utenze non domestiche e al 6,47% per quelle domestiche, dovuto in larga parte al rinvio al 2025 dei costi eccedenti del 2024, come previsto dalle soglie Arera».
Il gettito complessivo previsto per il 2025 ammonta a 54.983.273 euro, parzialmente compensato da voci extra come il recupero dell’evasione fiscale e altre entrate accessorie. Aumenti che la giunta guidata da Vittoria Ferdinandi ha in programma di mitigare attraverso azioni come la conferma e l’ampliamento delle esenzioni esistenti. Questa scelta economica avviene tramite una spesa di circa 3 milioni di euro derivanti in parte da avanzo di gestione, in parte dal recupero dell’evasione e in parte dal bonus sociale sui rifiuti.
Ma il tema, soprattutto dopo l’aumento delle aliquote Irpef alla Regione Umbria, ha scatenato un nuovo scontro politico. Aprono il confronto, con un comunicato congiunto e durissimo, i gruppi di maggioranza del consiglio comunale di Perugia ovvero Pd, Anima Perugia, M5S, Pensa Perugia, Orchestra per la Vittoria, AVS e Perugia per la sanità pubblica. «Vergogna – si legge nella nota – questo è l’unico sentimento che dovrebbero provare i consiglieri di minoranza che dichiarano e votano ‘no’ all’aumento della Tari, così come ha stabilito lo scorso anno la giunta Romizi con voto a maggioranza». «L’automatismo con il quale, anche per il 2025, viene imposto l’aumento della Tari – proseguono – è stato deciso da loro, sulla base di quanto stabilito da Arera e Auri di cui il sindaco Romizi faceva parte. Non poteva essere in alcun modo modificato se non aumentando la platea delle esenzioni».
Pronta, e non meno dura, la replica dell’opposizione. «Esprimiamo netta contrarietà. Un rincaro pesante che si somma a quello recentemente approvato dalla giunta Proietti». Ma non solo: «Il costo di smaltimento dei rifiuti si manterrà elevato in contraddizione rispetto alle promesse elettorali e a causa della scelta di bocciare la realizzazione del termovalorizzatore. Le famiglie di Perugia non possono più essere il bancomat di scelte politiche sbagliate».