«Pedalare, parlare poco e fare, fare e fare. Chi non se la sente deve solo alzare il braccio, prego, senza se e senza ma». Alessandro Calori lancia il ‘diktat’ a ventiquattro ore dal debutto casalingo sulla panchina della Ternana, attesa sabato pomeriggio dal confronto con la Vis Pesaro di Leonardo Colucci: l’ultimo arrivato, Antonio Palumbo, è inserito nell’elenco dei convocati. Detto ciò il tecnico toscano punta su una ripartenza «dalla reazione di Salò, quando siamo rimasti in inferiorità numerica». Il leitmotiv per le ‘Fere’ non cambia con il Pordenone distante sedici punti: ogni punto perso – anche in ottica secondo posto, vista la situazione – equivale ad un pesante macigno per la rincorsa al primato. Diretta testuale su umbriaOn dalle 14.
Tanti problemi in difesa

L’esordio interno di Calori sarà senza Fazio (guai muscolari), Furlan, Vives, Bergamelli e López, quest’ultimi squalificati in seguito alla tumultuosa serata in terra lombarda. Già di per sé la faccenda parte male, ma i rossoverdi hanno comunque a disposizione un organico in grado di superare i marchigiani: «L’avversario è ok, sono ben organizzati e possiedono buone individualità. Però devo conoscere di più i nostri giocatori e vorrei ripartire dallo spirito di Salò quando siamo rimasti in 9. Non abbiamo concesso, sono stati attenti, organizzati e si sono mossi da squadra. Non abbiamo preso un’imbarcata e c’è stata quella reazione che deve essere rappresentare un punto di partenza per noi. La forza di una squadra è nel gestire l’ansia, sul comportamento da squadra c’è molto da lavorare». A dirigere l’incontro sarà Giovanni Ayroldi della sezione di Molfetta. A propositi di arbitri: «Non voglio parlare di martedì sera per non dare alibi», citando il rigore non concesso su Gasparetto nel finale.
IL RITORNO DI ANTONIO PALUMBO, PRIMA SEDUTA IN SOLITARIA
L’etichetta, la determinazione e le figurine: «Alzi il braccio chi non se la sente»

L’allenatore delle ‘Fere’ chiede due cose in particolar modo al gruppo: «Deve essere determinata e agire da squadra, ecco la nostra priorità. Le figurine non mi interessano. Chi ha responsabilità deve farmela vedere e ci stiamo iniziando a capire, poi serve il risultato e il saper soffrire. C’è tanto da fare, mi ci è venuta – spezza il discorso con una battuta – la barba lunga ma è una bella sfida, non facile: la voglio vivere perché mi piace. Il materiale non manca, la squadra deve tirarlo fuori. Inoltre occorre avere rispetto: se ti etichettano come squadra deve vincere per forza a maggior ragione devi essere determinato. Gli ho detto che ci sono dei giorni di mercato e chi non se la sente deve solo alzare il braccio, senza se e senza: la nostra linea deve essere ben definita perché serve fare non il possibile, ma di più. Serenità, condizione e stato psicologico, in qualcosa manchiamo e per ritrovarla bisogna lavorarci, pedalare, parlare poco e fare, fare, fare. A Salò abbiamo pres reti su due errori individuali lampanti, la tattica non c’entra». L’avviso è partito.
FERE, PER IL PRIMO POSTO SI VA DURISSIMA: TENTATIVO D’IMPRESA DI CALORI, FAR MEGLIO DI LIVERANI
L’arrivo di Antonio Palumbo

Il centrocampista campano piace e non poco a Calori che, nell’avventura a Trapani, lo ha schierato sia da interno – sinistro e destro – che da playmaker: «Palumbo è molto motivato e può ricoprire più ruoli. Ha voglia perché viene da un periodo non buono a Salerno, ha delle qualità tecniche molto importanti e ci può dare una mano: ancora non c’è il tesseramento ma mercoledì c’è la coppa Italia e utilizzero la competizione per vedere quei giocatori che hanno avuto meno minutaggio. Voglio un coinvolgimento totale», conclude parlando del gruppo e della necessità che tutti si sentano parte del progetto. Mercato che per la Ternana non dovrebbe essere concluso: «Mi vedo dopo con il ds Luca Leone, era a Milano». Da segnalare che allo stadio c’è stato un sopralluogo per controllare i locali gestiti – in concessione – dal Comune.
I guai per gli allenamenti: «Già detto a chi di dovere». L’entusiasmo da indirizzare

Calori ha già constatato la situazione del ‘Taddei’ – inutilizzabile in caso di pioggia – del ‘Liberati’ e, giocoforza, Campitello: «Non mi crea problemi il sintetico perché a Trapani per un anno e mezzo ci abbiamo fatto allenamenti e partite. Grandi infortuni non ne abbiamo avuti, ma quello del non avere un campo fisso è un problema, ne ho già parlato con chi di dovere: mi auguro che ci sia la disponibilità di trovare velocemente una soluzione. Lo stadio di Terni quando giocavo era considerato il più bello d’Italia, evidentemente c’è il clima perché lo sia e allora bisogna trovare il modo per farlo ritornare com’era: non è il mio compito e ho altri pensieri, ma incide molto l’avere una casa dove fare le sedute e giocare nel campo. Può aiutare nel far crescere l’idea che questa proprietà mi sembra abbia, poi ovvio che vanno indirizzati: vedo in loro l’entusiasmo di poterlo fare. Purtroppo – ha terminato – nel calcio c’è sempre la fretta, ma con razionalità si può cambiare e maturare per un progetto di lunga durata». A disposizione Giraudo e Altobelli, possibile sia uno schieramento a tre che la riconferma del disegno tattico visto nel turno infrasettimanale.