di S.F.
Una partita fuori dal campo in corso – vittoria Perugia sul campo, bis in primo grado sul ricorso presentato da via Aleardi per il tesseramento di Gnahoré -, un’altra in arrivo nel weekend, contro il Bari. Una Ternana ‘divisa’ su due fronti in seguito alla devastante (per l’umore della piazza e la classifica) sconfitta casalinga per mano del ‘Grifo’ di domenica: in attesa del prosieguo dell’iter di giustizia sportiva per mettere la parola fine al caso sollevato dalla società rossoverde, il gruppo di Carmine Gautieri continua a lavorare a ‘porte chiuse’ in vista del complicato impegno in terra pugliese.

La fulminea decisione di Emilio Battaglia – appena 26 ore dopo il ricorso presentato dalla Ternana, tempistica che ha sorpreso entrambe le società – non ha fermato le ‘voglie’ di via Aleardi nel tentativo di ribaltare il risultato ottenuto dai biancorossi sul campo. Il prossimo step è il secondo grado, vale a dire la Corte sportiva di appello nazionale – tre sezioni giudicanti da nove membri ciascuna – presieduta da Piero Sandulli.
Ricorso preannunciato e collegio Via Aleardi ha già dichiarato in giornata che farà reclamo. E la Ternana, dal momento della ricezione degli atti richiesti, avrà sette giorni di tempo per la proposizione dei motivi del ricorso: ciò vuol dire che, con ogni probabilità, l’organo di giustizia del presidente Sandulli si riunirà al termine della prossima settimana per valutare la posizione rossoverde. Successivamente – rettifica rispetto all’ipotesi avanzata nei giorni scorsi – non ci sarà il parere interpretativo del Tribunale federale nazionale (sezione tesseramenti): la Ternana non ha titolo per accedervi, in quanto possono farlo solo il titolare del tesseramento o lo stesso calciatore coinvolto. Il parere può darlo invece, eventualmente, la Corte federale ascoltando la commissione specifica per l’interprestazione delle norme. In ultima battuta resterebbe il Collegio di garanzia del Coni, già chiamato in causa durante il ‘caso’ Pisa.
GAETANO MONACHELLO SU DERBY, REAZIONE E VOGLIA DI CAMBIAMENTO: VIDEO
Sconfitta che brucia Sul campo si riparte da una pesante battuta d’arresto nel ‘Derby dell’Umbria’. In campo, nella parte finale della partita, anche Gaetano Monachello: «Siamo delusi – le parole del 22enne siciliano – soprattutto noi, i tifosi magari pensano che non lo siamo. Ci mettiamo la faccia in campo e volevamo farlo nostro questo derby: mi sono accorto, anche nel riscaldamento, che era un match super sentito. Tornando a casa, dopo ciò che è successo nel pomeriggio, era difficile anche parlare con la mia ragazza perché ero stranervoso».
45 minuti di faccia a faccia Il gol di Nicastro ha provocato un nuovo apice nella ‘spaccatura’ tra piazza e società. Per i rossoverdi anche un confronto con un gruppo di tifosi: «Mi era già capitato a Bergamo, non è una novità per me. I tifosi in questi casi vogliono chiarimenti: magari l’incontro è servito ad entrambe le parti per dare una scossa. Per quel che riguarda il mio stato fisico la settimana scorsa sono rientrato in gruppo e sto bene, non avverto alcun fastidio».

Questione d’importanza Monachello lo premette: «Non fraintendetemi». Il suo discorso è chiaro in merito alle priorità: «Il calcio è così. Ora abbiamo cose più importanti cui pensare: secondo me, qualora ci dovessimo salvare, conta più la salvezza che vincere un derby. Magari la tifoseria non la pensa così. Sabato – ha proseguito l’ex Inter – ci sarà un match importante e dobbiamo andare a prenderci i punti. Mancano 17 gare, ci vuole più ‘cazzimma’ perché ora nei mesi rimasti si andrà a fare guerra in ogni match; senza paura e vogliosi, i compagni li vedo con la cattiveria giusta. Quella è l’arma fondamentale»
La prestazione Un breve flashback sull’aspetto tecnico della sfida di domenica: «Occorre più cattiveria. Fosse finita 0-0 con il Perugia non staremmo a parlare di aver giocato male, le occasioni ci sono state da parte nostra: questa supremazia loro non l’ho visto. La priorità – sottolinea – era non perdere e ritengo che la squadra non sia stata così malvagia. Il periodo in arrivo sarà di fuoco. Il Bari? ‘Poco’ ex, sono dovuto andare a Bergamo per curarmi».

La ‘solitudine’ Facile ipotizzare una lunga serie di ‘abbandoni’ da parte della tifoseria dopo la nuova sconfitta casalinga nel derby. Che fa seguito ad una stagione partita male e proseguita peggio: «Sarà più difficile perché di solito lo stadio di casa è il 12° uomo, che dà spinta e forza di giocare. Personalmente – ha concluso – cerco sempre di dare il massimo, in casa e fuori: dobbiamo vincere e non penso a questo fattore. Certo, mi piacerebbe se ci fosse il ‘Liberati’ sempre pieno come successo nel derby: sarebbe bello fossero così tanti. Pensiamo a giocare intanto, poi si vedrà».
Guai fisici Ancora problemi per Diakité – debutto e infortunio -, Rossi, La Gumina e Della Giovanna, quest’ultimo allenatosi in palestra insieme al francese. Peggio di tutti Marko Dugandžić: il croato, martedì 21, sarà operato a Villa Stuart per la ricostruzione legamentosa della caviglia sinistra. Differenziato per Zanon e Defendi; rientrati in gruppo Palombi, Palumbo (sarà squalificato al ‘San Nicola’) e Germoni, impegnati a Perugia martedì nell’amichevole tra la selezione ‘Under’ 20 e la ‘B’ Italia.

Sisma, soccorso ‘fraterno’ Amici delle ‘Fere’ in aiuto per le popolazioni colpite dal terremoto in territorio ternano. È il caso dei bergamaschi: prodotte delle sciarpe – nello spirito d’amicizia che contraddistingue i rapporti tra le due piazze – a tinte rossoverdi/neroazzurro con scritta ‘La terra trema solo perché ha paura di noi’. Costo 15 euro, intero ricavato per la causa sisma: molte sono – circa 60 – sono già state acquistate dai ternani, mentre complessivamente sono un centinaio quelle già vendute. Si proseguirà: per info si può contattare (via whatsapp) il numero 349-7838660.