Terni, Piedimonte: si litiga su presunti abusi edilizi. Il Tar ‘ordina’ al Comune atti del 2004

La curiosa vicenda si è sviluppata dopo il ricorso di una cittadina a causa del silenzio dell’amministrazione. Di mezzo anche la soprintendenza

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di S.F.

Autorizzazione paesaggistica rilasciata nel luglio 2004, un’altra in variante per ristrutturazione ed ampliamento dell’agosto 2008, accertamento di compatibilità paesaggistica per alcune modifiche concessa nell’estate 2016, i pareri della soprintendenza e l’ok paesaggistico-ambientale del 2014. Sono i documenti che il Tar dell’Umbria ha chiesto al Comune di Terni – entro trenta giorni dalla notificazione – nell’ambito di un curioso scontro giudiziario che si è sviluppato da tempo nell’area di Piedimonte. Motivo? «Presunte fattispecie di abusi edilizi». Il ricorso è di una cittadina ed è stato depositato il 23 marzo 2022 per la declaratoria dell’illegittimita del silenzio da parte dell’amministrazione comunale in ordine ad un’istanza risalente al novembre 2021.

Il perché

In sostanza la ricorrente ha sollecitato all’amministrazione un procedimento di verifica per presunti abusi edilizi di alcuni immobili confinanti. Da palazzo Spada evidentemente non si sono attivati ed allora è scattato il ricorso al Tar Umbria contro il Comune e la soprintendenza, entrambi costituitisi in giudizio. Tirati in ballo anche tre cittadini privati ed una srl: in questo caso nessuno si è mosso formalmente al Tribunale amministrativo giudiziario. Il 1° settembre 2022 sono stati depositati anche dei motivi aggiunti per chiedere l’annullamento di una serie di atti, come ad esempio il verbale di sopralluogo del Comune che «ha negato la sussistenza di diverse situazioni di abuso edilizio» e due pareri delle Belle Arti datati rispettivamente maggio 2014 e dicembre 2019. Tutti legati ad un’ordinanza di demolizione e ripristino dello stato di legalità dell’immobile dei controinteressati firmata ad aprile 2022. Storia contorta.

Se ne parla a maggio

Nell’ordinanza a firma del presidente Raffaele Potenza c’è l’indicazione per il Comune a muoversi per la documentazione ed il rigetto dell’istanza di verificazione della ricorrente «dal momento che all’eventuale accoglimento del ricorso conseguirebbe l’obbligo per l’amministrazione comunale di procedere a nuovo accertamento conformemente a quanto indicato nella sentenza». L’udienza pubblica di merito è stata fissata per il 23 maggio.

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