Terni: «Adesso basta, andiamo in Procura»

Comitato Santa Maria Maddalena, presidio davanti a palazzo Spada: «Vessazioni nei nostri confronti da anni, stiamo stufi. Il Comune agisca, altrimenti esposto»

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‘Bretella de tu sorella’. Quattro parole, uno striscione e un messaggio ‘minaccia’ chiaro: «Agite subito. Un mese di tempo, altrimenti partirà a fine luglio l’esposto in Procura».

LA ‘MINACCIA’ – IL VIDEO 

«Andiamo dal giudice» A lanciarlo è il comitato del quartiere Santa Maria Maddalena che, venerdì pomeriggio, si è ‘trasferito’ in piazza Ridolfi per un nuovo presidio di protesta: opere primarie, urbanizzazione, posti auto, verde e soprattutto la bretella incompiuta – dalla rotatoria di via 8 marzo a quella di piazzale Bianchini Riccardi – i punti di attacco nei confronti dell’amministrazione comunale. «Ci siamo stufati, è una continua vessazione nei nostri confronti che va avanti da dieci anni», denunciano i residenti.

IL PRESIDIO DI MARZO

Agibilità, impegni e delusioni Il presidio nasce da una mancata azione – ha specificato il comitato, era stata promessa per il 15 giugno – concordata un mese fa: «Alla presenza dei tecnici, dei rappresentanti dei vari servizi e del sirettore dei Lavori Carlo Giani, avevamo potuto apprendere come le principali problematiche relative al mancato rilascio dell’agibilità per le abitazioni di numerosi residenti, derivassero dalla non esecuzione delle prescrizioni, che il Sii aveva fatto presenti già al 2011, circa la regolare esecuzione delle opere di competenza. Si era concordato un impegno da parte del direttore e degli uffici amministrativi, affinché tramite la consegna della relativa documentazione, aggiornata alla situazione odierna, si potesse procedere verso una presa in carico provvisoria delle opere di urbanizzazione di parte del quartiere e dunque al rilascio della agibilità funzionali, per un congruo numero di residenti. Illusoria la firma di quell’atto aggiuntivo».

FEDERICO NANNURELLI: «CHIESTO PARERE ALL’ANAC»

Santa Maria Maddalena: tutto fermo

Le fideiussioni e la bretella Conseguenze? «Se il Comune – ribadisce il comitato – non riuscirà a trovare un accordo con le sole imprese ancora presenti, unica ipotesi plausibile, dovrà obbligatoriamente intervenire in prima persona, pretendendo alla successiva scadenza della convenzione, l’incameramento delle polizze fideiussorie, di valore superiore a un milione e mezzo di euro». Non meglio va sulla sponda bretella: «Perché l’improvvisa interruzione – sottolinea il comitato – dei lavori e l’abbandono dell’opera da parte di una ditta che ne aveva già realizzato tre quarti della stessa e perché l’accusa di mancati pagamenti da parte del Comune? Era stata finanziata con un mutuo di oltre tre milioni di euro della lottizzazione di Santa Maria Maddalena, a cui era stato conferito incarico da convenzione a un solo milione. Il blocco dei lavori e la totale situazione di inconcludenza porta a una strada di accesso cantierata e sterrata, che durante le copiose piogge diviene un vero pericolo per l’incolumità. Il parere richiesto all’Anac? Siamo ancora in attesa di conoscerlo».

«BENVENUTI NEL DEGRADO»

Il cantiere

Panacee, richiami e lettere È Stefano Romani ad entrare ulteriormente nel dettaglio: «Giovedì doveva esserci la stipula della nuova convenzione ed invece è stata rimandata per l’ennesima volta. Secondo loro era la panacea di tutti i mali perché vincolava tutte le ditte che avevano sottoscritto la vecchia convenzione a ultimare i lavori: ci siamo attrezzati, stiamo raccogliendo firme tra i residenti per consegnare una lettera la settimana prossima in cui chiederemo tre cose: l’ultimazione delle opere primarie di urbanizzazione nel quartiere, devono sistemare tutti i contenziosi in essere con il Sii su fogne, rilascio delle agibilità parziali e documentaziona tecnica. Devono immediatamente – ha proseguito – dare seguito a ciò che ci è stato promesso, ovvero la realizzazione di un’area verde attrezzata perché non è possibile che in una zona con 500 famiglie non ce ne sia una. Abbiamo un quartiere completamente al sole e ci erano state garantite 360 essenze arboree. Oltretutto dovranno ampliare i posti auto: come stato ammesso da Giani sono troppi pochi. Infine la ‘famosa’ bretella, che coinvolge le abitazioni di via Villa Fongoli: a causa della mancata ultimazione non possono avere gli allacci definitivi di acqua e gas. Una storia che nasce dal lontano 2005».

BRETELLA, BAGARRE TRA COMUNE E DITTA IMPEGNATA NEI LAVORI: «NON PAGANO»

‘Minaccia’ di esposto e deadline Il comitato dà una deadline al Comune prima di passare alle maniere forti: «Chiediamo dunque lo sblocco e l’inizio dei lavori per queste cose. Se da qui a un mese non vediamo nulla, partiremo con l’esposto in Procura: è finito il tempo di ‘elemosinare’ gli incontri con gli assessori o i presidenti di commissione, se si prosegue in questo modo agiremo per vie legali: non intendiamo più mettere piede dentro palazzo Spada fin quando non partono i lavori. C’è una fase di impasse e stasi disarmante, l’architetto Carlo Giani ci aveva assicurato che avrebbe consegnato la documentazione necessaria e, sentendo i dirigenti del Sii, non è successo. Siamo nella stessa situazione di due mesi fa». Prossima puntata prevista a stretto giro.

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