dell’Associazione ‘Il Maglio’ di Terni
Il disservizio verificatosi alcuni giorni fa, che ha interessato una vasta area della città, ha messo ancora una volta in evidenza la fragilità del sistema idrico cittadino. Questa volta sembra che sia dipeso da motivi impiantistici, anche se le spiegazioni date sull’accaduto non appaiono del tutto chiare ed esaustive come dovrebbero essere.
Si parla di “guasto improvviso ed imprevedibile in una batteria di filtri del campo pozzi di Fontana di Polo”, fatto sta che 30.000 persone sono rimaste prive di alimentazione idropotabile| L’episodio non può essere sottovalutato o archiviato come un incidente “risolto immediatamente grazie all’intervento tempestivo e laborioso dei tecnici ASM”.
Non abbiamo nessun dubbio su questo, conoscendo la professionalità di queste maestranze, ma la città non può continuare a vivere con una spada di Damocle pendente pericolosamente sulla propria testa, tanto più che la stagione non è stata propriamente favorevole da un punto di vista della piovosità e c’è da aspettarsi, nel breve periodo, serie conseguenze.
Quando le falde si abbassano, e si sono abbassare, non solo diminuiscono le risorse idriche disponibili, ma c’è il pericolo, che possono venir fuori seri pericoli di inquinamento, per cui occorre lavorare oggi, con programmi e progetti, per contrapporsi ad uno scenario prossimo venturo a nostro avviso preoccupante.
La verità è che la città non può più attendere e la necessità di avere fonti di approvvigionamento sicure e di qualità non può più essere rimandata. Quando l’ASM era l’Asmetta, (così negli anni ’90 veniva appellata in modo irriverente dagli organi di informazione), aveva già predisposto un progetto di massima per il nuovo acquedotto della Valnerina, poi divenuto tema dominante della nascente Autorità di Ambito che aveva coniato lo slogan L’Autostrada dell’Acqua.
Ci risulta che all’epoca, l’opera venne inserita nel piano di Ambito e gratificata di un contributo regionale rilevante, ma l’opera è ancora ai blocchi di partenza. Più volte il Maglio ha fatto udire la sua vece a difesa della necessità di disporre di quest’opera, ogni qual volta veniva messa in discussione a volte da associazioni ambientalistiche, altre volte da movimenti politici, tutti sicuramente in buona fede.
Oggi con questi scenari, riteniamo debba essere considerata indifferibile ed urgente la realizzazione dell’acquedotto della Valnerina. Vero è che i lavori sembra siano stati avviati, ma non è affatto chiara la tempistica che porterà alla realizzazione dell’opera. Crediamo sia opportuno che la città sia messa in condizione di conoscere la tempistica ed i piani di emergenza in caso di disservizi nel periodo.
La città non può più aspettare e deve dotarsi al più presto di un sistema acquedotto sicuro ed efficiente con risorse di qualità, onde evitare di condannare ripetutamente i cittadini al supplizio di Tantalo.
Preferiremmo si evitasse la stessa sorte che vede protagonista la fontana di Piazza Tacito e la sua mancata ristrutturazione con un cantiere fermo ormai da troppo tempo